"Il Dpcm del 22 marzo che stabiliva la riduzione delle attività è stato profondamente modificato dall’intervento delle organizzazioni sindacali nazionali, le attività autorizzate a proseguire in questo momento di emergenza si sono ridotte in modo sostanziale ed è stato affidato alle prefetture il compito di vigilare sui territori per fare in modo che le attività non essenziali rimangano chiuse. Tutto questo è assolutamente necessario per tutelare la salute e la stessa vita dei lavoratori e delle loro famiglie", commenta Marco Granara, segretario generale Cisl Genova.
"Nonostante la modifica del provvedimento sono ancora molte centinaia le aziende sul territorio genovese che non sono nell’elenco di quelle autorizzate e che oggi sono ancora aperte. Occorre porre rimedio a questa situazione, dare priorità alla salute di lavoratori e cittadini, lo si può fare mettendo al centro le persone e la loro sicurezza. È necessario che chi ha il compito di controllare lo faccia in modo stringente, che vengano rispettati i protocolli di sicurezza e fermate tutte le attività non essenziali e va fatto rapidamente.
Bisogna - conclude Granara - garantire tutte le attività realmente necessarie a soddisfare i bisogni essenziali delle persone senza mettere a repentaglio la salute di chi per farlo continua a lavorare. Non è accettabile che debbano essere i lavoratori stessi a pensare alla loro sicurezza".