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Eventi | 21 giugno 2018, 18:45

Crevari Invade, week end tra focaccette e beneficenza

Da venerdì a domenica torna la rassegna curata dalla sezione locale dell’Anpi. Tutto il ricavato è utilizzato per sostenere gli ospedali cittadini. In programma musica e stand gastronomici con la famosa specialità del posto

Crevari Invade, week end tra focaccette e beneficenza

Musica, le mitiche focaccette di Crevari e tanta solidarietà. Domani, sabato e domenica, per la ventiseiesima volta di fila, torna il festival Crevari Invade, rassegna organizzata nel borgo sulle alture di Voltri dalla sezione locale dell’Anpi. Un appuntamento ormai consolidatosi negli anni, collettore di migliaia di persone e veicolo importante di beneficenza in favore dei vari ospedali genovesi, a cominciare dal Gaslini ma non solo.

A Crevari si stanno ultimando i preparativi in vista di domani sera. I numerosi volontari del posto stanno allestendo il palco per i concerti e gli stand gastronomici. Sono le stesse persone che, alla ‘settembrata’ del Partito Democratico nel centro di Genova, servono da anni migliaia di persone, che giungono da ogni parte per gustare le focaccette fritte e farcite, preparate secondo la ricetta tipica, tramandata di generazione in generazione e custodita con una certa gelosia. “Se volete mangiare le focaccette - dice Stefano Gaggero, uno degli organizzatori di Crevari Invade - dovete venire qui, in questi tre giorni. E’ la vostra occasione”. E la specialità di Crevari è senza dubbio un buon richiamo, oltre alla musica e alla voglia di stare insieme.

Il festival dura tre giorni e riesce sempre a totalizzare numeri importanti: l’anno scorso circa un migliaio di presenze a serata. “Non abbiamo ancora stabilito - prosegue Gaggero - l’obiettivo di quest’anno. Ma certamente, in linea con le passate edizioni, daremo una mano a chi ne ha bisogno”.

Nel 2017, la raccolta di Crevari Invade è servita ad acquistare un bisturi a ultrasuoni che è stato donato al reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Gaslini. L’anno prima, il 2016, è stato comprato un ecografo per il Centro oncologico del San Martino. “Tutte e due le donazioni si aggirano intorno ai centomila euro. Una bella cifra, che raccogliamo con il massimo impegno”. Altri progetti, nelle edizioni precedenti, sono serviti ad aiutare pure l’ospedale San Carlo di Voltri. Una parte dei soldi, poi, sono rimasti nel borgo, quando è stata allestita l’aula multimediale per la scuola di Crevari.

L’Anpi e l’Arci locali sono attivissime. Spesso ci operano le medesime persone. Fermamente convinte delle proprie idee e delle grandi finalità sociali che si possono raggiungere, lavorando tutti insieme.

A Genova domina l’hashtag #ilventoècambiato? Bene, a Crevari non è cambiato, e i ragazzi lo ribadiscono con orgoglio. “Qui - afferma sorridendo Stefano Gaggero - si respira una buona aria, e non c’è nessun bisogno di cambiarla”. Difatti Crevari, insieme a qualche altro quartiere del ponente genovese, rimane un inespugnabile fortino ‘rosso’. “A dire delle strade e della loro manutenzione però, direi proprio che non è cambiato nulla con l’attuale giunta comunale. Ma non vogliamo fare polemiche. Noi lavoriamo come abbiamo sempre fatto. Per portare sempre più persone a Crevari Invade”.

Data la tortuosità della strada e i parcheggi mai sufficienti per tutti, anche quest’anno sarà a disposizione una navetta gratuita, venerdì e sabato a partire dalle ore 19. Il servizio sarà continuativo dalle 19 alle 24, con partenza dal capolinea dell’autobus 1, alla foce del torrente Cerusa (in collaborazione con S.M. Viaggi).

Arrivati alla festa, ecco le focaccette, le bevande e i concerti, con un ricco programma. I gruppi che si esibiranno, coordinati da Onde Sonore, sono: Good Wood Shuffle, Nimroad e Civil War (venerdì 22), Razor Edge, Trio Linetti e Macadam (sabato 23), The Hens Fear, London Pride e Hairbangers (domenica 24).

Altra curiosità, le ormai famose t-shirt di Crevari Invade: magliette che cambiano ogni anno e che recano, di volta in volta, una frase in genovese di contenuto satirico/goliardico. Anche queste sono in vendita, anche questo ricavato viene devoluto in beneficenza. Ma perché Crevari Invade? Sono gli stessi ragazzi a spiegare l’origine del nome: “Perché il festival si svolge nella zona di Campenave, che quindi festosamente viene ‘invasa’. Siamo partiti come una piccola iniziativa, nata da un gruppo di amici che volevano far rivivere Crevari e dintorni. Poi la kermesse è diventata sempre più importante e, da circa quindici edizioni, abbiamo pensato di riunire divertimento e solidarietà. Siamo tutti volontari, nessuno si mette in tasca nulla”. Comunisti sino al midollo, viene da dire sorridendo. E i ragazzi non smentiscono. Ma se le finalità sono nobili come quelle di Crevari Invade, ben venga anche un po’ di sana ideologia.

Alberto Bruzzone

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