Il ministro del lavoro Luigi Di Maio ha interpellato l'avvocatura di stato con una lettera sulla vicenda legata alla gara per il rilancio dell'Ilva: il ministro ha richiesto un parere "in merito a possibili anomalie" alla procedura di gara vinta da ArcelorMittal.
In apertura della missiva si ricorda che, dopo la lettera ricevuta il 10 luglio dal presidente della Regione Puglia, il ministro ha segnalato al'Anac "talune possibili anomalie". In quell'occasione, ricorda di Maio all'avvocatura, l'autorità anti corruzione ha fatto "presente come siano emerse e siano effettivamente ravvisabili diverse criticità afferenti al processo decisionale". In particolare il ministro sottolinea che la gara non è stata riaperta nonostante un consistente ampliamento dei tempi per l'attuazione del piano ambientale, previsto per tutelare la salute dei lvoratori e dei cittadini che risiedono in prossimità dei siti industriali, e il "possibile mancato rispetto" da parte della cordata aggiudicataria di alcune scadenze delle "prescrizioni di carattere ambientale". L'Anac, ricorda ancora il Ministro, ha assunto "la decisione di non dare luogo ad una o più fasi di rilancio delle offerte".
Una volta ricostruito il quadro di insieme relativo alla vicenda che vede al centro un pezzo importantissimo del tessuto industriale del paese Di Maio chiede all'avvocatura di pronunciarsi su tre precisi temi: la legittimità delle norme che per un determinato periodo hanno escluso responsabilità penali o amministrative del commissario straordinario e dell'acquirente nell'attuazione dell'Aia e di altre norme a tutela dell'ambiente (ed un chiarimento sull'effettivo periodo di efficacia); eventuali ostacoli all'aggiudicazione di complessi industriali che comprendono impianti sotto sequestro; il possibile conflitto di interessi per "uno dei componenti del comitato di sorveglianza" dell'Ilva in amministrazione straordinaria.
La lettera si chiude infine con la richiesta di "un parere circa l'effettiva sussistenza di ragioni di interesse pubblico tali da legittimare l'eventuale annullamento d'ufficio" degli atti.
Ora spetta all'avvocatura fare chiarezza su questi punti.