Ponte Morandi: un simbolo della storia dell'ingegneria italiana L'aspetto più impegnativo? L'eventuale demolizione.
Si è tenuto Venerdì 28 settembre 2018 al Campus Universitario di Parma il seminario Il viadotto Polcevera a Genova. Aspetti costruttivi e prospettive urbanistiche che ha previsto un confronto fra diversi esperti un confronto tra architetti, ingegneri e urbanisti sulla vicenda del Ponte Morandi di Genova.
Il primo intervento è stato di Francesco Gastaldi (genovese, docente all'Università Iuav di Venezia): Implicazioni urbanistiche, sociali ed economiche per Genova; il secondo intervento è del prof. Gianni Royer (esperto di Scienza delle costruzioni e docente alla facoltà di Ingegneria dell'ateneo emiliano): I ponti strallati in cemento armato precompresso: il genio di Morandi; il terzo intervento è del prof. Dario Costi Nervi e Morandi. Forma che accompagna e forma che guida; il quarto intervento è stato del prof. Paolo Giandebiaggi Sostituzione o conservazione: dilemma ricorrente; il quinto intervento del prof. Aldo De Poli Dopo il crollo. Narrazioni a confronto, ha concluso i lavori il prof Paolo Ventura, ordinario di Urbanistica a Parma.
Da parte degli esperti intervenuti, è stato ribadito, il valore simbolico del ponte Morandi, anche da un punto di vista storico, culturale e della storia dell'ingegneria italiana. Nei docenti universitari esperti intervenuti è emersa una volontà di sensibilizzare le istituzioni affinché si sia consapevoli di alcuni aspetti fino ad ora un po' trascurati nel dibattito. E' esempio della eventuale demolizione di quello che rimane del ponte Morandi che secondo gli esperti necessiterebbe di un attento progetto con valutazione degli aspetti riguardanti l'inquinamento acustico e ambientale, nonché una esatta stima dei costi, dei tempi e degli impatti sul territorio (anche in termini gestionali e organizzativi del cantiere di demolizione).
I docenti hanno messo in guardia da atteggiamenti troppo semplificatori, secondo alcuni degli intervenuti non andrebbe escluso a priori un progetto di reintegro della parte crollata, una volta accertata la stabilità delle altre parti, anche per salvaguardare la valenza dell'opera ormai consolidata anche nel paesaggio urbano della città














