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Economia | 11 novembre 2018, 07:25

Kloters: è ligure la prima maglietta che purifica l'aria

L’attenzione all'ambiente si è fatta sempre più attiva e propositiva.

Kloters: è ligure la prima maglietta che purifica l'aria

L’attenzione all'ambiente si è fatta sempre più attiva e propositiva. E anche il settore della moda, che gioca uno dei ruoli più importanti nell'economia globale, registrando annualmente a livello mondiale entrate per oltre mille miliardi di euro, sente sempre più l'esigenza di rendersi “sostenibile”.

Il grande successo del mondo della moda costa però purtroppo caro all'ambiente, ecco perché nuove tendenze, tecnologie rivoluzionarie e nuovi modelli di business stanno aiutando a condurre il futuro di questa fiorente industria verso una strada più green e attenta all'ambiente.

Sorge quasi spontanea la domanda se in realtà tutto ciò sia solamente un trend oppure il vero e sincero futuro del settore. Ebbene, nonostante ci sia chi dice che la scelta di una moda più sostenibile sia una tendenza temporanea, sta di fatto che effettivamente cambiare rotta è una necessità: la moda infatti, è un riflesso della società e adottare una condotta più sostenibile può solo giovare.

Proprio perché la moda è un riflesso della società e il settore è sempre molto attento alle richieste dei consumatori, la tendenza a preferire prodotti ecologici anche per chi acquista è ben visibile anche quando si naviga nei siti e-commerce, come ad esempio la piattaforma di shopping online Lyst, dove vi sono sempre più prodotti ecosostenibili, come ecopellicce, scarpe, accessori e abbigliamento in ecopelle e tanto altro. Si tratta di prodotti con un prezzo più elevato rispetto alla media: questo è dovuto anche, in base a uno studio proprio di Lyst, alla problematica legata all’utilizzo di pesticidi. Essi, secondo l’indagine condotta, causano fino a 5 milioni di casi di avvelenamento all’anno, nei settori agricoli: sono migliaia gli agricoltori nei campi di cotone la cui salute è danneggiata dai pesticidi. Eliminare l’utilizzo dei pesticidi significa aumentare il lavoro umano e diminuire quello delle macchine, e inevitabilmente questo implica un numero più alto di persone da pagare e da formare: ecco il motivo per cui una maglietta realizzata con cotone organico viene venduta a un prezzo più caro.

Sono nati quindi alcuni marchi che sono perlopiù dei veri e propri punti di riferimento in materia, come ad esempio Edun, parte del gruppo LVMH, casa di Louis Vuitton, Dior, Kenzo, Fendi e tanti altri brand che sostengono la moda sostenibile utilizzando elementi naturali durante il processo di produzione e avvalendosi di macchinari a basso impatto ambientale che non creano rifiuti, ma che fanno in modo che tutto posa essere riutilizzato.

L'esigenza dell'ecosostenibilità sta interessando anche il settore della moda di lusso, quella che fa capo a brand quali Gucci, Stella McCartney, Yves Saint Laurent, tutte riunite nel gruppo Kering il quale per la prima volta nel 2016 è apparso nella Top 100 delle società sostenibili, classificandosi 43esimo.

In quest'ottica “Equilibrium”, un portale firmato Gucci in cui la scelta sostenibile e responsabile è al centro dell'etica aziendale, puntando anche sulla trasparenza, per cui chiunque  può documentarsi sulle scelte sociali e ambientali del brand, sulla sua policy e sui progetti per il futuro.

Anche Adidas ha lanciato un suo programma ecosostenibile, in collaborazione con Stella McCartney, per creare la prima linea al mondo di scarpe completamente vegane, le Stella #stansmith, realizzate in ecopelle.

Sempre in quest'ottica, Levi's in un'indagine ha misurato il proprio impatto ambientale nella creazione dei famosi jeans: è emerso un consumo idrico pari a 7600 litri d'acqua, utilizzati per irrigare la coltivazione del cotone necessario. In seguito a questi risultati, Levi's ha comunicato di aver abbattuto i consumi, riducendoli considerevolmente e utilizzando 2835 litri d'acqua per raggiungere gli stessi obiettivi, rilasciando anche delle direttive utili ai consumatori per contribuire al risparmio idrico.

Un'idea davvero molto innovativa nel settore della moda che si impegna nella salvaguardia dell'ambiente e nella sostenibilità proviene proprio dall'Italia, dalla Liguria, dove la start-up Kloters ha creato RepAir, la prima T-shirt al mondo che purifica l'aria inquinata. La maglia è in cotone e agisce con l'azione purificatrice grazie a un inserto di “the Breath®" brevettato dalla Anemotech srl, inserito all'interno del taschino e in grado di eliminare batteri e sostanze inquinanti. RepAir, così come altri prodotti Kloters, nasce per durare nel tempo ed essere una vera e propria rivoluzione nel settore della moda, dove i prodotti non si fermano soltanto a limitare i danni ma a partecipare attivamente nella salvaguardia del nostro pianeta.

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