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Eventi | 17 novembre 2018, 15:37

Mostra personale di Stefania Lubatti nelle sale di Palazzo Stella sino al 28 novembre

Esposizione nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova

Mostra personale di Stefania Lubatti nelle sale di Palazzo Stella sino al 28 novembre

S’inaugura oggi sabato 17 novembre 2018 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Stefania Lubatti “Quel che resta del bosco” a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 28 novembre 2018 con orario 15:00 – 19:00 dal martedì al sabato. Più che una semplice mostra è da considerarsi un vero e proprio percorso attraverso cui il bosco rivela i suoi mille volti, accompagnandoci gradualmente nel passaggio da uno stato d'animo all'altro.

“Il riferimento primo di Stefania Lubatti è il paesaggio naturale da cui desume suggestioni contenutistiche ed impressioni visive che poi rielabora attraverso stilemi di stampo informale. La sensibilità dell'artista riesce a cogliere i fremiti e i palpiti vitali che animano la vegetazione arborea e a renderne l'essenza in un processo di rarefazione delle forme: le figure, immerse in un chiarore diffuso e stemperate con sfumature quietamente intimiste, tendono ad assumere sembianze stilizzate.

I tronchi si verticalizzano e si assottigliano, talvolta fino a diventare semplici linee a cui il colore si innerva, mentre le fronde sembrano smaterializzarsi in una delicata trama, di rapporti e accordi, quasi calligrafica intrisa di colori lievi.

Da una partitura segnica minuta, assecondando l’impeto espressivo a cui tende istintivamente, passa poi a gesti decisi, rimarcati cromaticamente dalla scelta del nero o di tonalità forti. Anche la materia pittorica si fa più consistente attraverso l’introduzione di applicazioni varie o di impasti in cui al pigmento  viene aggiunta una componente granulare.

L'attenzione di Lubatti per la natura annuncia istanze più profonde: l'osservazione porta con sé la constatazione dello stato di sofferenza di un mondo che sempre più subisce le scelte di un'umanità indifferente e colpevole.

Il pigmento, spesso disciolto dall'acqua e lasciato colare sulla superficie della tela, richiama metaforicamente il progressivo deterioramento della natura e l'idea di un flusso temporale, pericolosamente in progressione”.

Così Motolese, che aggiunge e conclude:

“Il tempo si spazializza visivamente in uno scorrere verticale, la realtà viene rappresentata in transizione, le forme smettono di avere confini definiti e si compenetrano, mescolandosi in un’atmosfera evanescente carica di echi. Nelle opere di Stefania Lubatti, il paesaggio viene suggerito, più che riprodotto, perché scaturisce dalla proiezione del rapporto emotivo che l’artista instaura con il reale e definisce una dimensione ulteriore in cui la contemplazione del mondo materiale diventa comprensione profonda e intima della sacralità della natura”.

Per informazioni: Galleria Satura – Palazzo Stella

Piazza Stella 5/1- 16123 Genova

Tel. 010/2468284 – cell. 338/2916243

E-mail: info@satura.it

Francesco Mulè

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