/ Eventi

Eventi | 23 ottobre 2019, 14:54

Le quattro stagioni barocche di Vivaldi e quelle argentine di Piazzolla: un’esplosione di colori e ritmo nel terzo concerto della Stagione Sinfonica del Carlo Felice

Il concerto sarà preceduto, alle ore 19:00 in Sala Paganini, da un’introduzione del Maestro Huang riservata agli spettatori del concerto, a cura dell’Associazione Teatro Carlo Felice

Le quattro stagioni barocche di Vivaldi e quelle argentine di Piazzolla: un’esplosione di colori e ritmo nel terzo concerto della Stagione Sinfonica del Carlo Felice

Nell’edizione 2002 del Premio Paganini, Mengla Huang, violinista-fenomeno di Shanghai, allora ventiduenne, spopolò: non vinse solo il primo premio, ma anche il premio Memorial Renato De Barbieri per la migliore interpretazione dei Capricci e il premio in memoria di Mario Ruminelli. Dopo quel trionfo genovese, la sua carriera non si è più fermata e oggi Huang è uno dei violinisti più richiesti del panorama concertistico internazionale, applaudito in Asia, in Europa e in Nord America, e conteso dalle maggiori orchestre del mondo.

Huang torna a Genova, nella doppia veste di violinista e direttore dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice, venerdì 25 ottobre, alle ore 20, per il terzo concerto della Stagione Sinfonica 2019/20, una serata in collaborazione con il “Paganini Genova Festival” che costituisce un omaggio ideale al grande compositore e violinista genovese. Ideale perché, pur non avendo in programma musiche paganiniane, il concerto si apre con uno dei capolavori della scuola violinistica italiana che è alla base della tecnica di Paganini, Le quattro stagioni op. 8 di Vivaldi, e si chiude con una pagina novecentesca che sarebbe impossibile pensare senza le geniali innovazioni violinistiche paganiniane: le Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla.

Le Stagioni di Vivaldi, per violino solista, archi e basso continuo, risalgono al 1725 e ancora oggi impressionano per la forza ritmica, la suggestione descrittiva e gli squarci visionari. Le Estaciones viste da Buenos Aires (l’aggettivo porteño identifica la capitale argentina, in quanto città con un porto importante) sono state composte da Piazzolla tra il 1965 e il 1970 per violino solista e ensemble e sono una “traduzione” delle Stagioni vivaldiane nella più importante lingua musicale argentina: il tango. Un legame ancora più evidente nell’arrangiamento del compositore russo Leonid Desyatnikov (scelto da Huang per il concerto genovese), che con grande abilità inserisce nelle Estaciones di Piazzolla citazioni dall’originale di Vivaldi. Due brani lontani nel tempo, ma vicini nello spirito, quello secondo cui la musica, prima di tutto, è ritmo.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium