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Politica | 05 maggio 2020, 15:12

Un passo avanti e tre indietro: i giornalisti liguri contro la precarietà

"Continuiamo a valutare positivamente il metodo e il merito dell’intesa raggiunta col presidente regionale Giovanni Toti"

Un passo avanti e tre indietro: i giornalisti liguri contro la precarietà

“Un passo avanti, tre indietro: è la constatazione dei rapporti con le aziende che rispondono alla Regione Liguria quando si tratta di selezionare giornalisti cui affidare l’informazione di aziende pubbliche, avevamo valutato e continuiamo a valutare positivamente il metodo e il merito dell’intesa raggiunta col presidente regionale Giovanni Toti che ha prodotto un percorso concorsuale condiviso per dotare la Giunta regionale di un ufficio stampa stabile non più formato da colleghi precari a tempo determinato”: è quanto si legge in una nota dell’Ordine dei giornalisti e dell’Associazione ligure dei giornalisti.

“Ci pareva fossero stato colte dagli interlocutori istituzionali – sottolinea la nota – tanto le esigenze di trasparenza dell’iter e delle procedure quanto del valore del lavoro del giornalista pubblico per il quale la stabilità del rapporto di lavoro diventa patrimonio professionale per la stessa amministrazione e, indirettamente, per la comunità di cittadini cui quel lavoro è rivolto. Ora leggiamo invece di un bando di selezione promosso dall’Asl5 che spolvera la figura di un giornalista a tassametro assunto per un anno con un contratto co.li.pro. che ha il sapore di un precariato virale”.

“Ma non basta: la gestione commissariale – conclude la nota – si supera prospettando di selezionare il giornalista da assumere per un anno vagliando titoli stellari ma poi assegnando ad un colloquio il 50% del punteggio ai fini dell’assunzione. E di fronte a chi il candidato dovrà sostenere il colloquio? Ad una commissione, magari con la presenza di un giornalista designato dall’Ordine? Macché, di fronte ad un giudice monocratico, la stessa commissaria che si presenterà dietro un tavolo con un funzionario che avrà solo funzione di verbalizzare: non ci siamo e non ci stiamo”.

Redazione


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