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Economia | 26 giugno 2020, 10:10

Cosa succede al feto settimana dopo settimana

Il piccolo che cresce nella pancia della mamma vive la più radicale trasformazione che l’essere umano sperimenta in tutta la sua vita.

Cosa succede al feto settimana dopo settimana

Il piccolo che cresce nella pancia della mamma vive la più radicale trasformazione che l’essere umano sperimenta in tutta la sua vita. È il momento segnato dalla maggiore velocità di mutamento che non verrà più eguagliata una volta nato. Il corpo del feto si trasforma e a ogni fase del suo sviluppo è associata un evento particolare.

Conoscere le evoluzioni che vive il feto durante la gestazione permette di comprendere l’importanza di monitorare con cura ogni momento e assicurare le giuste attenzioni. È possibile usare degli strumenti online per verificare a che punto della gravidanza ci si trova. Per esempio, il calcolo di piccoloeforte.it è utile in questo senso.

 

Il primo trimestre

Anche se si è portati ad associare la gravidanza a un’attesa di nove mesi, in realtà la sua durata è superiore. La ragione è che si equipara al ciclo di vita dell’ovulo fecondato che dura circa quaranta settimane, o dieci mesi lunari cioè cicli di 28 giorni.

Questa è la ragione per la quale è la data dell’ultima mestruazione a determinare quella presunta del parto. Infatti si considera per convenzione che sia il quattordicesimo giorno dopo l’inizio delle mestruazioni quello fertile in cui l’ovulo può essere fecondato. Quindi, allo scadere dei dieci mesi lunari successivi si ha la data presunta del parto che viene segnata dall’ostetrica o dal medico nel diario della futura mamma.

Di solito una donna si accorge di essere incinta dalla sesta settimana di gravidanza, quando cioè si verifica il primo ritardo. L’esame che conferma il test delle urine è quello ematologico con la misurazione delle Beta HCG (gonadotropina corionica umana). Questo ormone viene prodotto dal corpo femminile per favorire l’impianto dell’ovulo nell’utero e quindi la gravidanza stessa.

Oltre a questo esame, si verifica la presenza di eventuali anticorpi che provano l’immunità materna nei confronti di possibili infezioni parecchio pericolose per il feto. Toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus, sono alcuni dei test che vengono effettuati dal medico di riferimento e previsti dal protocollo del Servizio Sanitario Nazionale.

L’SSN dispone anche il tipo e il numero di ecografie necessarie per verificare che l’evoluzione della gravidanza sia corretta. Durante il primo trimestre si verifica il corretto impianto nell’utero materno.

Sono diversi i parametri utili da monitorare lungo questo delicato periodo. Tra l’11° e la 13° settimana si osserva con ecografia la translucenza nucale, cioè i livelli di un liquido che si forma alla base della nuca e che può essere predittiva di eventuali errori cromosomici o genetici.

 

Secondo trimestre

Questo periodo si snoda lungo l’arco temporale che va dalla 14° settimana fino alla fine della 27°. In questo momento, oltre ai controlli di routine, si possono effettuare quelli in grado di scartare l’ipotesi di gravi malformazioni del feto.

Esami come il Tri test, che compara tre valori indice spesso associati alla presenza di malformazioni, e l’ecografia morfologica permettono di analizzare con maggiore cura l’evoluzione della crescita del feto. Si tratta di esami di routine che danno informazioni importanti sull’avanzamento della gravidanza. Questo tipo di esami rende possibile un’azione tempestiva nel caso si riscontrino gravi malformazioni che possono essere corrette o su cui è possibile intervenire alla nascita.

Il secondo trimestre è anche il momento in cui la futura mamma si sottopone al monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue. Il test di carico glicemico serve a verificare la possibile presenza di diabete gestazionale, una disfunzione che può presentarsi durante la gravidanza e che è importante tenere sotto controllo.

Si controlla tramite specifici parametri l’accrescimento del feto che è un elemento indicativo del corretto andamento della gravidanza. Infine, questo è anche il momento in cui viene effettuata una urinocoltura per verificare la presenza di eventuali batteri nel condotto vaginale.

 

Il terzo trimestre

Durante il terzo trimestre si dovrà prestare attenzione ai segnali che manda il piccolo perché dalla 37° settimana si potrebbe nascere in ogni momento. Oltre ai controlli di routine tramite prelievo del sangue, è importante verificare le condizioni uterine. Infatti, è caratteristico il monitoraggio cardiotocografico. Si tratta di un apparecchio in grado di misurare l’andamento delle contrazioni uterine.

Le prime contrazioni, fisiologiche a questo punto della gravidanza, sono utili all’utero che così si prepara per il parto che avverrà nelle prossime settimane. Un controllo puntuale, che man mano che si avvicina la d.p.p diventa sempre più ravvicinato nel tempo, permette di monitorare anche l’attività cardiaca del feto. L’ecografia che si effettua in questo periodo serve a controllare la posizione del feto. Quella ottimale è cefalica, cioè con la testolina verso il canale del parto.

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