Il dirigente sindacale del Siap Roberto traverso esprime i suoi dubbi circa la possibilità, ventilata dal presidente della Regione Toti, di consentire ai tifosi un rientro graduale allo stadio. Secondo il sindacalista la posizione del governatore risponde esclusivamente alla logica del consenso, piuttosto che alla corretta applicazione di misure di sicurezza idonee a evitare il propagarsi del coronavirus.
"Dopo la lettera del Consigliere comunale Stefano Anzalone al presidente della lega Calcio del Pino per far aprire lo stadio Ferraris ad una rappresentanza di tifosi durante il derby della lanterna, anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti cala la carta della riapertura dello stadio per raccogliere consenso in occasione delle dichiarazioni rilasciate la stampa dopo aver firmato la nuova delibera regionale anti Covid19 con la quale ha riaperto I teatri e altre attività ludiche, come per esempio il gioco delle carte - scrive Traverso in una nota stampa dedicata al tema -.
Fermo restando le ormai note pressioni in atto sul Governo da parte del mondo dello sport per riaprire gli stadi, dovute ovviamente a logiche economiche e pubblicitarie, registriamo ancora una volta con rammarico la mancanza di dialogo e confronto sul territorio ligure da parte delle istituzioni nei confronti di chi ha la grave responsabilità di garantire la sicurezza dei cittadini in un momento così delicato per evitare il ritorno della pandemia".
"Prima di lanciarsi in esternazioni pubbliche che interessano operativamente e professionalmente la questura di Genova sarebbe stato quantomeno opportuno che il Governatore interloquisce con il Questore di Genova in merito alle delicate esigenze connesse alla gestione dell’ordine pubblico prima durante e dopo le partite di calcio In un periodo dove vigono restrizioni sanitarie che a tutt’oggi sono oggetto di prescrizione la tutela della salute delle persone e delle lavoratrici e lavoratori delle forze dell’ordine - aggiunge Traverso -. Non possiamo credere che il governatore Toti non si sia reso conto delle diversità oggettive che esistono sotto il profilo della sicurezza tre la riapertura dei teatri o addirittura la riammissione del gioco delle carte rispetto alle criticità operative connesse alla gestione di servizi di polizia inerenti le partite di calcio. Non penserà di far passare il messaggio semplicistico che gli steward risolveranno ogni tipo di situazione?".
Conclude il sindacalista del Siap: "Siamo molto preoccupati di fronte ad un escalation demagogica che sta caratterizzando questo delicato momento storico dove ormai la pandemia è diventato un terreno di scontro politico del quale, i poliziotti genovesi e liguri non ne vogliono sapere. La nostra categoria esige visto che in serietà istituzionale perché non vuole essere esposta a rischi professionali evitabili a causa di infinite campagne elettorali".