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Attualità | 02 marzo 2021, 11:25

Oltre 500 firme per chiedere una nuova scuola per Struppa

Da anni il complesso della Doria è utilizzato a metà, servono interventi strutturali per renderlo tutto agibile e risparmiare un annoso fitto passive. L’assessore comunale Piciocchi si dice favorevole

Oltre 500 firme per chiedere una nuova scuola per Struppa

È partita il 2 febbraio e in un mese la raccolta firme per chiedere ‘Una nuova scuola per Struppa’ ha già superato le 500 sottoscrizioni. La petizione, avviata dall’Istituto comprensivo Doria e sostenuta da tutto il quartiere e da associazioni come Gau e Polisportiva Alta Valbisagno, che collaborano con l’Istituto in diverse attività, ha come obiettivo quello di ottenere dal Comune i fondi necessari per la riqualificazione dell’edificio scolastico che da anni viene utilizzato solo per metà, perché nell’altra metà mancano i riscaldamenti, deve essere rifatto il tetto e la struttura è inadeguata a ospitare delle classi.

Per le lezioni gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Struppa si dividono in due gruppi, materna e primaria frequentano la Doria, in quella parte di struttura agibile, secondaria e un’altra primaria vanno in salita della Madonnetta. L’obiettivo è ottenere un investimento per la ristrutturazione di tutto l’edificio, per consentire ai ragazzi di avere una scuola adeguata e non essere divisi su due plessi.

Quella della riqualificazione della scuola Doria è una storia annosa che si trascina da anni, con vari progetti di riqualificazione presentati dal Comune ma mai realizzati: “Da dirigente scolastica ne ricordo uno molto ambizioso risalente al 2016, che il Comune ci ha presentato e che come Consiglio d’Istituto avevamo approvato. Ma già prima del 2012 si parlava di progetti di riqualificazione”, ricorda Maria Teresa Vaccatello, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Molassana-Prato, che di questi progetti non ha più saputo nulla.

L’unica cosa fatta finora: “Un investimento di circa 800.000 euro per il rifacimento della facciata e la sostituzione di buona parte degli infissi”, si legge nella petizione che gira online. Ma ora mancano gli ultimi e fondamentali lavori per rendere agibile tutto l’edificio, perché con questi spazi in più si potrebbero portare avanti nuovi e innovativi progetti di didattica: “Siamo scuola capofila nel progetto arte-giovani, vorremmo attivare un laboratorio di teatro e abbiamo l’ambizione di sperimentare l’insegnamento della musica nella scuola primaria e secondaria”.

Ma per fare tutto questo servono spazi che oggi non ci sono: “Senza altre aule ci ritroviamo a fare i laboratori di teatro e artistici nel corridoio. Siamo davvero in difficoltà”, confessa la dirigente, che per raggiungere l’obiettivo precisa: “Non servono progetti ambiziosi o troppo dispendiosi, basterebbe rifare le parti esistenti e riqualificare l'area verde circostante, dove potremmo ripristinare l’orto e portare i bambini a fare lezione all’aperto, e adeguare la mensa interna, che attualmente è piccolo”.

Oltre al fatto che rendendo agibile tutto l’edificio e accorpando la secondaria e la primaria in un unico plesso, “si risparmierebbe un annoso e anacronistico fitto passivo che da anni il Comune paga per la scuola delle Madonnette”, osserva il presidente del Municipio, Roberto D’Avolio, che aggiunge: “È necessario avviare una seria progettazione per inserire l’intervento nel piano triennale dei lavori pubblici ottenendo parte dei finanziamenti dal ministero attraverso la Regione”.

In Comune l’assessore ai lavori pubblici, Pietro Piciocchi, interpellato, si dice “assolutamente favorevole” alla riqualificazione dell’edificio della Doria: “L’idea della riqualificazione mi sembra ottima: la Doria è un complesso che va sistemato, abbiamo bisogno di un edificio costruito secondo standard adeguati”.

Consapevole anche del fatto che “questo permetterebbe al Comune di risparmiare su un fitto passive”, anche se, “certo, bisogna trovare risorse ingenti, ma è una causa che condivido pienamente”. Mentre per quanto riguarda i progetti presentati in passato: “Non ne so assolutamente nulla”, afferma.

La richiesta del territorio però è di agire in tempi brevi: “L’inserimento dovrà avvenire in prima fascia in modo da ottenere i finanziamenti per le prossime annualità del piano triennale dei lavori pubblici. Per fare questo è necessario avviare in tempi rapidi una progettazione definitiva legata alla riqualificazione dell’immobile”, si legge nella petizione.

Rosangela Urso

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