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Eventi | 16 giugno 2021, 18:41

Il Festival dell’Acquedotto Storico incrocia il Festival delle Valli dello Scrivia (FOTO)

Due manifestazioni unite dal tema ‘Alla sorgente delle storie’, Mirco Bonomi: “È un’occasione per la Valbisagno ma lo è anche per tutta la città, un modo per dimostrare che dalla cultura si possa e si debba ripartire”

Il Festival dell’Acquedotto Storico incrocia il Festival delle Valli dello Scrivia (FOTO)

Come acqua che scorre, le storie di uomini, donne e luoghi attraversano il programma del Festival teatrale dell’Acquedotto storico, giunto alla tredicesima edizione, che quest’anno s’intreccia con l’esordio del Festival delle Valli dello Scrivia andando oltre il confine della Liguria ed abbracciando il Piemonte: due festival uniti da un tema che guarda ‘Alla sorgente delle storie’ e che nel suo essere itinerante attraversa il territorio e s'intreccia con le storie di chi l'ha vissuto, ma diventa anche spazio da vivere con spettacoli per tutti e momenti di riflessione.

“Quest’anno si raddoppia - commenta Mirco Bonomi, direttore artistico del Festival dell’Acquedotto e del Teatro dell’Ortica riferendosi alla sinergia col Festival della Valli dello Scrivia - è il tentativo di un rilancio dopo un anno e mezzo molto difficile tra pandemia e chiusure. È un’occasione per la Valbisagno ma lo è anche per tutta la città, un modo per dimostrare che dalla cultura si possa e si debba ripartire”. Il programma, come sempre intenso, mantiene la sua tradizionale formula a quattro sezioni: gli spettacoli serali, l’Acquedottino dei bambini con spettacoli pomeridiani dedicati ai più piccoli, le stondaiate e gli incontri tematici.

L’apertura è il 18 giugno con ‘ll segreto di Dedalo’, uno spettacolo per i più piccoli all’interno del programma dell’Acquedottino dei bambini, in scena nel cortile della scuola Andersen dove si trovano delle piastrelle dipinte da Lele Luzzati di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. Uno dei tanti spettacoli dedicati ai più piccoli, insieme a ‘Il gatto con gli stivali’ il 19 giugno, e ‘Cuore’ il 20 giugno (tutti sempre alle 18).

In questo racconto di storie che hanno il territorio della Valbisagno come palco non poteva mancare l’appuntamento con le stondaiate che quest’anno ruotano attorno a tre costruzioni di archeologia industriale - e di quel che ne rimane, con le trasformazioni che si portano dietro - che punteggiano la vallata: dall’ex cava della Plinthos, fabbrica che sfornava mattoni per la costruzione di palazzi alla sede dell’Iren dove nel ’900 per distribuire il gas si usava carbone e dove passava il binario industriale delle Gavette, fino alla fornace ottocentesca in pietra a vista, non lontano dal Rio Torbido.

“Passando in Valbisagno non c’è una volta che non mi guardo intorno, e un giorno sono rimasto colpito da una ciminiera (era quella della Plinthos, alla Canova), così ho pensato di recuperarne la storia e la memoria rintracciando persone che hanno vissuto in quel periodo o raccogliendo i racconti dei nonni fatti ai nipoti” spiega l’attore Mauro Pirovano lo spunto che ha dato vita alle stondaiate di questa edizione di cui è protagonista insieme ad altri vecchi e nuovi compagni di viaggio e che ruotano attorno al tema ‘Miseria e nobiltà’: “Perché in Valbisagno l’industrializzazione se da un lato ha liberato i contadini dalla precarietà e dando  loro benessere, dall’altro l’hanno pagata a caro prezzo in termini di salute e sicurezza perché non erano tutelati” spiega l’attore che guiderà i tre appuntamenti il 4 luglio a Pontecarrega; il 7 luglio sul Rio Torbido e il 14 luglio alla Canova. Pirovano ha recuperato la memoria di chi ha vissuto in quei luoghi ed accanto alle storie di un’industria fallita ci sono quelle delle persone che l’hanno attraversata o che in quelle zone hanno trascorso momenti fondamentali.

Ma il Festival dell’Acquedotto è anche incontri, a partire da quello del primo luglio dedicato all’ex Cinema Nazionale di Molassana: “Simbolicamente è il primo evento vero e proprio del festival perché il Cinema Nazionale di Molassana è quel luogo simbolo della vallata che stiamo cercando di recuperare insieme alle realtà del territorio per far si che ritorni ad essere ‘roba nostra’, a portata della collettività” commenta Bonomi che da tempo, come tutti in Valbisagno, spera che quell’edificio si trasformi in un polo culturale.

È dedicato all’emergenza teatro invece l’incontro del 4 luglio con l’attrice Emanuela Rolla e Angelo Pastore, referente regionale Agis. Mentre il 15 luglio si parlerà dei ‘Mestieri del mare’ con Paola Vidotto, direttrice Accademia Marina Mercantile e il 22 luglio ‘Tra fisica e Star Treck’ con Piero Prati ordinario di Fisica all’Università di Genova (tutti gli incontri sono in piazza Boero davanti la biblioteca Saffi). Perché il Festival è anche questo, un viaggio su orizzonti diversi per ampliare le prospettive. Ovviamente tanti gli spettacoli come ‘Giulietta e Romeo in parodia’ del Teatro dell’Ortica e in scena a Villa Bombrini il 5 luglio. Il 13 luglio invece, sempre a Villa Bombrini, Pirovano diretto da Pino Petruzzelli sarà ‘Bacci Musso u canta l’inferno’ e il 19 luglio la scena passa a ‘Lilly e felice del Teatrino di Bisanzio’ con Andrea Benfante per ascoltare una storia d’amore brutalmente interroga dagli orrori del nazismo.

Infatti il Festival non manca mai nel suo programma d'incontrare ed approfondire i temi sociali come fa anche nello spettacolo ‘C’è gioco e gioco’ dedicato al gioco d’azzardo patologico e che sarà rappresentato l’11 luglio in piazzale Bligny. Mentre il Festival delle Valli dello Scrivia si apre il 26 giugno ad Alessandria in località Gavezzana Cassano Spinola con ‘Da seduto io sono lo sport’. Il programma completo della tredicesima edizione del Festival dell’Acquedotto Storico e delle Valli dello Scrivia e le modalità di prenotazione degli spettacoli (ingressi contingentati e obbligo prenotazione) sul sito (https://www.teatrortica.it/festival-dellacquedotto/).

Rosangela Urso

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