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Attualità | 13 dicembre 2021, 18:20

A Loano gli Stati generali del turismo balneare ligure: "Sconfitti dalla legge, ci sentiamo umiliati" (VIDEO)

Le associazioni di categoria regionali degli imprenditori balneari riunite per discutere degli sviluppi futuri delle loro attività. L'appoggio dell'assessore Scajola: "Serve un'azione forte da parte del Governo. Regioni pronte a collaborare"

A Loano gli Stati generali del turismo balneare ligure: "Sconfitti dalla legge, ci sentiamo umiliati" (VIDEO)

L'elegante cornice del Loano 2 Village ha ospitato nel pomeriggio odierno gli "Stati generali del turismo balneare ligure", organizzati da tutte le associazioni di categoria regionali degli imprenditori balneari.

"Per la tutela del nostro futuro" è stato il titolo dell'evento promosso e organizzato da Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna Balneari, La base balneare, Confartigianato, Associazione Italia Balneare, Assobalneari-Confindustria che ha visto la partecipazione non solo degli esponenti della categorie per le diverse sigle locali e da tutta Italia, collegati in videoconferenza, ma anche degli esponenti politici come il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore al Demanio, nonché coordinatore del tavolo per il 'Demanio marittimo' all'interno della Conferenza delle Regioni, Marco Scajola.

Onori di casa affidati a un effervescente presidente di Sib Liguria, Enrico Schiappapietra, che ha voluto aprire il dibattito sottolineando l'importanza dell'unità con la quale si è presentato il mondo balneare a un appuntamento ideato dopo la sentenza dello scorso 9 novembre del Consiglio di Stato che stabilisce come termine ultimo per la proroga delle attuali concessioni demaniali delle coste italiane il 2023, sulla scorta dell'interpretazione data dai giudici della celebre direttiva Bolkenstein.

"Una sentenza che è andata ben oltre la linea tracciata dallo Stato", ha detto Schiappapietra ricordando come in ballo, nella sola Liguria, vi sia il destino di oltre 4mila imprese operanti su aree demaniali di cui 1.200 circa sono stabilimenti balneari "svendute" insieme alla cosiddetta "blue economy" praticata sul fronte mare italiano che costituisce una delle principali fette di Pil legato a "un turismo di qualità, grazie al quale gli stranieri scelgono il nostro Paese per le loro vacanze", ha aggiunto.

Oltre al parere delle toghe, la grande accusata da tutto il settore è la politica: "Il ceffone lo ha preso lei. Da anni abbiamo promesse di soluzioni, ma in sostanza periodicamente ci ritroviamo nella stessa incertezza, coi soliti dubbi e sempre più impauriti. Ma stavolta siamo anche umiliati - ha tuonato Schiappapietra - non solo sconfitti dal punto di vista legislativo: la legge difende chi occupa abusivamente un appartamento, noi non abbiamo occupato abusivamente la nostra azienda, l'abbiamo costruita e fatta crescere con le nostre famiglie e non la regaleremo".

"Questa è stata una sentenza politica arrivata perché sull'argomento la politica è mancata" rincara la dose l'assessore Scajola, sottolineando come sia mancata finora, oltre al recepimento della direttiva, "un'azione forte da parte del Governo italiano, al quale abbiamo scritto nei giorni scorsi, che noi Regioni siamo pronte, unite e compatte, a sostenere e condividere senza scaricare le responsabilità su nessuno".

"Da parte nostra c’è grande disponibilità ma anche preoccupazione perché dal 9 novembre, data in cui è uscita la sentenza del Consiglio di Stato, non è stata presa alcuna decisione da parte del Governo per tutelare le nostre imprese, chiarendo quali saranno i prossimi passi. La nostra paura è quella di un’invasione delle nostre coste da parte delle multinazionali. Il Governo deve tracciare una strada che le regioni saranno pronte a condividere" ha aggiunto Scajola. -

Oltre alle Regioni anche le diverse sigle sindacali e le varie associazioni di categoria si sono dette a disposizione per ragionare sul futuro, in particolar modo sulle regole dell'evidenza pubblica da inserire all'interno di un documento condiviso: "Al momento siamo a un punto fermo: le rappresentanze sindacali hanno incontrato la politica, ci siamo confrontati sulla grave situazione attuale e abbiamo riscontrato la possibilità di entrare nel merito e ritrovare quell'equilibrio che la sentenza ci ha tolto - ha detto in video Maurizio Rustignoli, presidente nazionale Fiba - Ma dobbiamo guardare oltre: nei prossimi mesi sederci intorno a un tavolo e concretizzare delle certezze per le nostre imprese. Non vogliamo eludere la direttiva, ma far valere i diritti che le nostre imprese hanno maturato negli anni".

Oltre alle ragioni imprenditoriali sono poi state analizzate anche le pieghe legali e giurisprudenziali dell'argomento, con l'intervento del professor Paolo Maddalena che ha affermato con forza il contrasto tra l'applicazione della direttiva servizi e la Costituzione italiana.

Mattia Pastorino - Roberto Vassallo

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