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Politica | 02 gennaio 2022, 10:38

Sampierdarena, la protesta contro i depositi chimici non si ferma

Nessuna manifestazione di piazza per evitare assembramenti, ma un volantinaggio davanti al Palazzo dell’Autorità Portuale per spiegare i motivi del dissenso, nelle intenzioni del presidente del Centro Ovest. I depositi sono ‘nocivi’ e rifiutati dalla gente del posto

Sampierdarena, la protesta contro i depositi chimici non si ferma

Tutti davanti a Palazzo San Giorgio, quando l’Autorità di Sistema Portuale si è riunita per decidere di dire sì alla collocazione nel porto antistante Sampierdarena di 77 mila metri di petrolchimico. E sono stati davvero molti. Una presenza massiccia e forte per dire un ‘no’ totale e assoluto a tale contestatissimo sito industriale.

L’invito, ma soprattutto la chiamata ad esserci, è stata del presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi, in prima linea da sempre insieme alla gente della delegazione nel contestare l’insediamento. Una sorta di chiamata alle armi in senso metaforico contro quelli che il presidente in via Sampierdarena definisce depositi di materiali “infiammabili, tossici e nocivi”.

Il motivo della presenza davanti a Palazzo San Giorgio è stato di distribuire volantini, indicando il profondo dissenso alla decisione del petrolchimico davanti a lungomare Canepa. Protesta profonda, sentita e forte ma che, ha spiegato Colnaghi, è stata anche piena di senso di responsabilità. “L'attuale situazione pandemica - afferma il presidente del Centro Ovest in una nota - e il senso di responsabilità che altri evidentemente non hanno verso la salute e il bene pubblico, mi hanno impedito di convocare una manifestazione di piazza presso Palazzo San Giorgio”.

Tuttavia, dichiara Colnaghi, “siamo stati presenti per sensibilizzare tramite volantinaggio coloro che si sono recati a decidere del nostro futuro e di quello dei nostri figli”. Presenza responsabile, in linea con la situazione pandemica e le relative norme, che, sottolinea Colnaghi, ha mostrato tutta la rabbia della gente della delegazione a fronte di una decisione che va contro ogni desiderata popolare. “Tramite le osservazioni presentate ufficialmente e sottoscritte da molti di voi, abbiamo sottolineato i motivi per cui secondo i legali e gli esperti non è fattibile questo tipo di insediamento sul nostro territorio finanziato con 30 milioni delle nostre tasse dal sindaco Bucci e dal centro destra. Gli organi preposti a far rispettare le regole avrebbero dovuto porre un freno a questa follia”.

Fa eco la presidente del Comitato Lungomare Canepa, Silvia Giardella, altro alfiere del ‘no’ ai depositi a quattro passi dalla case e dalla strada, che ha diffuso la nota di Colnaghi e ha invitato quanti più possibile a partecipare al volantinaggio. Invito accolto da tanti.

Tra questi Fabrizio Maranini, presidente di Commissione in Centro Ovest. “Abbiamo deliberato un documento contrario della Commissione - afferma - inviato agli enti preposti al controllo e alle aule consiliari e parlamentari e parlare di 6-2-2 non si riferiva ad uno schema calcistico ma è stato uno schiaffo che il presidente di Autorità Portuale dà alla democrazia rappresentativa dei lavoratori, dei terminalisti, degli industriali, spedizionieri, dei trasportatori e degli armatori che operano nel porto e che a maggioranza hanno votato il loro no ai depositi chimici a ponte Somalia con 6 contrari 2 astenuti e 2 favorevoli. Parere del quale non si è tenuto conto. Un fatto di una gravità inaudita visto che quanto avviene nel porto ricade principalmente su chi ci lavora e ci investe oltre che sui cittadini che vivono nelle delegazioni vicine al porto”.

 

Dino Frambati


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