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Politica | 03 gennaio 2022, 14:09

Depositi costieri, Chiarotti: “Temo che il percorso non venga portato a termine”

Il presidente del Municipio VII Ponente parla della questione del trasferimento di Superba e Carmagnani: “Sarei uno sprovveduto se non tenessi in considerazione tutti i dubbi e le perplessità che sono sorti in questi giorni”

Depositi costieri, Chiarotti: “Temo che il percorso non venga portato a termine”

Sulla questione del trasferimento dei depositi costieri da Multedo a Sampierdarena, ipotesi che sembra prendere sempre più corpo con il via libera anche da parte dell’Autorità Portuale, prende la parola il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti. L’obiettivo è quello di chiarire la posizione rispetto a questo scenario che, come giustamente osservato da molti, finisce per mettere dei cittadini contro altri cittadini, ed è questo l’errore principale che viene imputato al sindaco di Genova Marco Bucci, rispetto all’indicazione di Ponte Somalia.

Il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi, è impegnato in una strenua battaglia per evitare il trasloco nella sua delegazione di Carmagnani e Superba. Tutt’altra prospettiva per Chiarotti, che osserva: “Purtroppo in questi giorni ho avuto notizia che alcuni insinuerebbero che il Municipio, ed io in particolare quale presidente, non sia favorevole allo spostamento dei depositi costieri da Multedo. Per quanto tali affermazioni siano infondate e non meritino neppure di essere prese in considerazione, mi sembra doveroso fugare ogni dubbio”.

Chiarotti spiega: “Come già dichiarato a più riprese nelle numerose interviste e soprattutto negli atti di Giunta e di Consiglio, ritengo che la delocalizzazione dei depositi costieri dal sito di Multedo sia doverosa e necessaria nel più breve tempo possibile. Il quartiere di Multedo da troppi anni è gravato da delle servitù insopportabili per la cittadinanza e in questi quasi cinque anni di mandato mi sono sempre attivato affinché la situazione cambiasse. Con questo intento, nel settembre del 2020, portai a prendere visione delle numerose problematiche l’allora ministro Giuseppe Provenzano, con l’auspicio che un rappresentante del Governo prendesse contezza della situazione in essere. Appaiono quindi davvero singolari le accuse mosse da alcuni circa un’immobilità del Municipio sulle questioni afferenti Multedo, visto che nel penultimo Consiglio Municipale sono state votate due mozioni relative al quartiere”.

Secondo Chiarotti, vanno precisate “alcune cose: ho accolto con entusiasmo le dichiarazioni del Sindaco circa lo spostamento dei depositi costieri da Multedo e mi sono immediatamente messo a disposizione per poter dare celermente il via a un percorso di democrazia partecipata per decidere che cosa fare nelle aree dismesse, proponendo magari progetti ambiziosi come ad esempio un polo scolastico, ulteriori strutture sportive e nuove piccole attività. Tutto ciò, però, sarà solo possibile se i depositi realmente andranno via da Multedo. Sarei uno sprovveduto se non tenessi in considerazione tutti i dubbi e le perplessità che sono sorti in questi giorni e il mio timore più grande è che a causa di scelte sbagliate o fatte con poca accortezza il percorso non venga portato a termine. Colgo l’occasione per dire che la tanto agognata delocalizzazione non può essere il pretesto per inserire altre servitù a Multedo o comunque nel Municipio VII Ponente perché questo sarebbe veramente un’ulteriore presa in giro per i cittadini. Per concludere ribadisco che sono sempre stato e sarò sempre a disposizione di tutti i cittadini per qualsiasi quesito o proposta vorranno sottopormi nell’auspicio di un confronto serio, sano, democratico”.

È però evidente a molti come eliminare i depositi sotto alcune case e metterli sotto ad altre case non sia un’opzione percorribile. Tant’è vero che Autorità Portuale, che pure ha dato il via libera attraverso il board, ha parlato di ulteriori tre mesi per successivi e ulteriori approfondimenti. E intanto, da parte di cittadini e comitati, così come di terminalisti, lavoratori e sindacati, è pronta una pioggia di ricorsi al Tar. Per questo è legittimo chiedersi: “Verrà realmente il percorso portato a termine?”.

Alberto Bruzzone


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