Resto in territorio ingauno anche questa settimana per una nuova tappa della rubrica #ILBELLOCISALVERÀ, perché voglio raccontare una di quelle cose che toccano davvero il cuore ed è accaduta proprio pochi giorni fa, durante l’attesa dell’arrivo di Malvina Abbattista con il suo “branco”, di fronte all’ospedale di Albenga.
Facciamo un piccolo passo indietro. Sicuramente sapete chi è Malvina Abbattista, perché ne stanno parlando tutti i media, tg regionale compreso: una giovane trentenne che, dopo 6 anni passati al servizio dell’Esercito, si è congedata per dedicarsi alla sua passione, ovvero la vita in campagna, immersa nella natura di Castelbianco , in Val Pennavaire, nell’entroterra di Albenga. Qui ha creato un agriturismo con laboratori didattici per bambini e portatori di handicap, per aiutare chi è in difficoltà o semplicemente far conoscere da vicino l’ambiente naturale e far praticare sport all’aria aperta ai piccoli amici che vanno a trovarla.
Malvina, nella sua attività, è guidata dalla passione e da una nobile ambizione: portare la Pet Therapy negli ospedali, in strutture sanitarie, in case di riposo, per integrarla nelle cure volte ad aiutare chi è in difficoltà, soprattutto in momenti difficili come questo. È infatti dimostrato scientificamente che gli animali fanno bene alla salute. In presenza di un disagio o una disabilità psichica o fisica, sono un sostegno potente e dagli effetti evidenti sul benessere del o della paziente.
Così, la giovane ha organizzato una “trekkinata” da Castelbianco ad Albenga, 40 km circa nelle due tratte di andata e ritorno, in compagnia di 3 cavallini, Attila, il “capo branco”, con Mirtilla e Cenere, e 2 cani adottati, Leonida e O’Neil, con tappe presso il comune di Cisano sul Neva, all’ospedale Santa Maria di Misericordia, presso il comune d Albenga, alla residenza protetta per anziani Istituto Trincheri.
E questo è ciò che tutti hanno visto: Malvina raggiante che saluta tutti, presenta i suoi cavallini, i cani, parla con le persone, i sindaci, spiega l’importanza del suo progetto.
Ma io e una signora, di cui non conosco il nome, eravamo anche davanti all’ospedale di Albenga, dove Malvina è arrivata con una grinta che ha conquistato la mia indole rivoluzionaria: “Non posso entrare e non potrà esserci una rappresentanza del personale sanitario, ma io voglio andare lo stesso davanti all’ingresso”, ha affermato. E così ha fatto.
Cosa è successo? Il personale sanitario non ha potuto uscire dalla sede ospedaliera, ma ha potuto affacciarsi dai terrazzini per salutarla e ho visto Malvina piangere lacrime di gioia. In quelle lacrime tutte le sue battaglie, il suo impegno, il suo amore per la natura, per gli animali e per il benessere delle persone, senza distinzione di età, abilità o di patologia. Il suo progetto, già realtà in altri Paesi europei, è ora in evidenza e attende quindi di poter “entrare” nelle strutture sanitarie.
Mentre aspettavo che Malvina e il suo branco arrivassero all’ospedale di Albenga, ho conosciuto una signora di 80 anni, anche lei lì ad attendere la giovane. Abbiamo fatto una chiacchierata che mi ha colpito molto e credo rimarrà per sempre nella mia memoria. “Quando ho saputo dell’iniziativa di Malvina, ho deciso di venire a conoscerla perché credo molto nella Pet Therapy – mi ha raccontato la donna -. Per noi che abbiamo ‘una certa età’ è importante poter accarezzare o prenderci cura degli animali. È un impegno che può tenerci vivi più a lungo, che ci fa sentire bene e meno soli, più di altre cose che vengono fatte. Quando i figli vanno via e abbiamo terminato la vita lavorativa, talvolta ci sentiamo inutili e gli animali possono aiutarci molto. A un certo punto della nostra esistenza, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è non essere dimenticati e sentirci utili”. Quindi uno scambio, questa terapia dal sapore dolcissimo: da una parte coccole, dall’altra compagnia, coraggio e tanta forza. Una vera terapia antidepressiva, un bagno di bellezza pura.
#ILBELLOCISALVERÀ