#ILBELLOCISALVERÀ | 30 gennaio 2022, 08:00

Giuseppe Bagnasco, scrittore per caso: “Dietro i nuvoloni bianchi, le persone amate che non ci sono più”

Alla sua prima esperienza letteraria, l’autore de “I bianchi nuvoloni di agosto” racconta storie di vita dalle Langhe al ponente savonese. Un libro che ci ricorda l’importanza di vivere con più lentezza

Giuseppe Bagnasco, scrittore per caso: “Dietro i nuvoloni bianchi, le persone amate che non ci sono più”

Ancora una “tappa diffusa” questa settimana per questo articolo della rubrica #ILBELLOCISALVERÀ. Siamo nel ponente savonese, ma la storia che sto per raccontarvi vede il suo esordio in un territorio che va oltre i confini della Liguria: sale sulle colline dell’alta Langa, si espande in Val Bormida, per poi scendere in Riviera.

Per essere sincera, non sarò io a raccontarvi questa storia, ma Giuseppe Bagnasco, valbormidese di nascita e pietrese di adozione. Non è uno scrittore professionista, anzi, “ho iniziato a scrivere perché sentivo l’esigenza di dare una forma a certe emozioni che albergavano dentro me. Le ho messe nero su bianco per me stesso, per poi rendermi conto che avevo scritto una storia che poteva diventare un libro”.

Finita l’opera – mi racconta Giuseppe – ho stampato diverse copie per parenti e amici. È piaciuto e sono stato esortato a cercare un editore che lo pubblicasse. Dopo un lavoro di rifinitura e revisione, è nato così il libro “I bianchi nuvoloni di agosto”, edito da Macchione Editore, pubblicato a novembre scorso e disponibile sia sul web che in libreria”.

Un romanzo che tocca le corde dell’emotività, sviluppando la narrazione dagli anni ’60 ai giorni nostri, con un filo sentimentale e nostalgico che lega le tappe della vita di Giuseppe, il protagonista.

“I bianchi nuvoloni di agosto” ha spunti autobiografici e si ispira a emozioni autentiche, ma prende in prestito dalla fantasia fatti e persone . Siamo negli anni ’60, nella campagna piemontese, sul confine ligure; un paesaggio collinare, dove colori e sfumature si fondono su prati immensi che all’orizzonte si congiungono con il cielo. Giuseppe ha 10 anni e trascorre l’estate nella cascina dei nonni, dove gioca con la natura e impara a vivere con i suoi ritmi. Con la dipartita del nonno materno conosce per la prima volta il “non esserci più”. La vita scorre e corre e, quando si è molto giovani, malgrado tutto, è facile raggiungere la felicità, anche vivendo in modo essenziale. Giuseppe cresce, “scende” al mare, in collegio, dove incontra persone che lo aiuteranno a diventare l’uomo che, il giorno del suo cinquantesimo compleanno, si ritrova davanti a una torta che gli ricorda un traguardo che non gli appartiene:  50 anni non se li sente proprio. Allora cerca nei meandri del cuore ciò che ha vissuto e tutti quegli affetti che ha perso durante il percorso di vita. Ne sente forte la nostalgia ora, dopo una vita vissuta freneticamente, ad alta velocità, tra famiglia e lavoro, senza il tempo di soffermarsi sulle cose, su quelle felici come su quelle tristi. Giuseppe si accorge di essersi dimenticato delle persone che sono state importanti per lui, mentre la vita scivolava e lui era sempre affannosamente impegnato nel vortice della quotidianità che, giorno dopo giorno, aveva eroso i sentimenti e il ricordo.

Fin da bambino Giuseppe pensava che le ‘anime bianche’, le persone care che purtroppo mancano al nostro affetto, una volta ‘salite in cielo’ andassero a nascondersi dietro ai nuvoloni bianchi, per continuare a seguirci a distanza. Proprio quei nuvoloni che – spiega Bagnasco -  quando si formano nel cielo azzurro estivo, possono sembrare minacciosi, non fanno più paura se pensi che dietro c’è chi ti ha amato, chi non vuoi dimenticare, che solo il ricordo ti scalda per sempre il cuore”.

Storie di vita vissuta partendo dalla Langhe, andando verso Millesimo, con tappe a Savona, Spotorno, Varigotti, Finale e Pietra. Per ogni località, cenni storici  e curiosità che le caratterizzano, racconti fantastici ed emozioni autentiche.

Un libro da leggere con il cuore, con gli occhi ben aperti su quei nuvoloni bianchi che si formano in cielo: là dietro, tutti abbiamo qualcuno che, con amore,  ci segue a distanza.
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Maria Gramaglia

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