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Eventi | 01 marzo 2022, 15:50

Loredana Bertè torna a Genova e infuoca il suo pubblico con il “Manifesto Tour 2022”

L’artista ha regalato due ore di intense emozioni, tra i brani icona del suo repertorio e i nuovi tormentoni dell’ultimo album

Loredana Bertè torna a Genova e infuoca il suo pubblico con il “Manifesto Tour 2022”

 

Un grande abbraccio ha avvolto il ritorno di Loredana Bertè a Genova, ieri, 28 febbraio 2022, in concerto al Politeama per la tappa ligure del suo tour. Un mix esplosivo dei nuovi brani, estratti dal coloratissimo album “Manifesto”, e dei grandi successi senza tempo che ha emozionato un pubblico estremamente affettuoso e partecipe. 

Una partenza esplosiva con “Dark Lady”, che fin dalle prime battute  “Io faccio quello che mi va Perché ho già visto tutto” racchiude il mondo di Loredana: coraggiosa, determinata, inarrestabile di fronte alle tante difficoltà che la vita le ha presentato. Sul palco la scenografia avvolge e conquista lo sguardo: “Manifesto” è un omaggio alla pop art, il movimento artistico che vede Andy Warhol come protagonista e che ha avuto un legame particolare con la stessa Loredana. Proprio durante uno dei brani presentati, “Movie”, è andata in onda la proiezione di un video realizzato e proposto grazie al contributo dell’Andy Warhol Museum.

La scaletta ha iniziato subito a scaldarsi: dopo un’emozionante “Amici non ne ho” e il primo, fragoroso boato della platea, è arrivata la poesia de “Il mare d’inverno” a far cantare tutti, ma proprio tutti, i presenti. Suggestive le immagini che si avvicendavano sul palco, suggestiva l’emozione della protagonista della serata, ogni tanto commossa visibilmente e spesso grata di ricevere così tanto affetto da una Genova incredibilmente calda, nonostante la fama che la precede. 

Si prosegue con “Lacrime in limousine”, il brano interpretato e scritto da Fedez che contribuisce alla ventata super pop dell’artista, arrivando al pezzo presentato a Sanremo 2019 “Cosa ti aspetti da me” e da “Quelle come me”, scritte entrambe da Gaetano Curreri, una delle penne che ha saputo meglio interpretare l’anima complicata di Loredana. 

Un cambio di atmosfere, una svolta dal rock al jazz, con “Petala”, “Iris” e la sopracitata “Movie”, fino ad arrivare all’intensa ed emozionate “Luna”, che ha letteralmente fatto alzare dalla sedia anche chi ancora era riuscito a resistere. 

Piccolo stop per la Bertè, che abbandona il palco qualche istante lasciando la scena ad Aida Cooper, storica voce amica dell’artista, che propone una personale e intensa versione di “Come cambia un uomo” di Marco Mengoni.

Una carrellata di grandi autori si sussegue in scaletta, da Ivano Fossati con “Un’automobile di trent’anni” a Luciano Ligabue con “Ho smesso di tacere”, fino ad arrivare a Pino Daniele con “Io resto senza vento”.  Traccia dopo traccia, Loredana riesce a dare vita a uno spettacolo estremamente coinvolgente, con la carica che la contraddistingue da sempre e con il portamento di chi ne ha viste tante e sa cosa aspettarsi senza averne paura. 

Arrivando al gran finale, come da attese, l’artista regala “Dedicato”,” Non sono una signora” e “Sei bellissima” in sequenza, per far cantare sotto le mascherine e per ricordare, se qualcuno avesse ancora avuto dubbi, quanta fatica ci è voluta per arrivare fin qui.

Vestita di nero, se non per i capelli azzurrissimi e gli stivali chiari, travolge con la sua “Figlia di…”, vero tormentone dell’album “Manifesto” dal ritornello travolgente e dai toni spesso provocatori. Si prosegue con l’ammaliante “Ninna nanna”, fino ad arrivare ai grandi capolavori ancora mancanti: “E la luna bussò” e “In alto mare”.  Ed è proprio sulle note del penultimo brano che la Bertè si diverte a riprendere il pubblico e i suoi musicisti con lo smartphone, sorridendo compiaciuta e godendo ogni briciolo di affetto e di stima del suo pubblico. Un lungo percorso, sicuramente tortuoso, quello che ha portato una donna a diventare padrona del suo mondo, e a non aver paura di mostrarsi per quello che è: una figlia di… Loredana.

Chiara Orsetti

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