Barriere anti rumore in autostrada, Comune e Municipio chiedono ad Aspi di accelerare i tempi, Campora: "Indennizzi ai cittadini che subiscono i disagi"

Dopo la commissione di ieri mattina durante la quale il rappresentante di Aspi Antonio Procopio ha elencato i tempi di intervento per il ripristino delle barriere anti rumore, dal municipio Valpolcevera arriva l'appello a Comune e Regione affinché facciano pressioni su Autostrade per accorciare le tempistiche e permettere agli abitanti della zona di subire meno disagi in vista dell'estate.

“Ai cittadini viene chiesto il pagamento dei pedaggi autostradali, - spiega a La Voce di Genova il presidente del Municipio Federico Romeo - ma nel frattempo abbiamo una serie di realtà del territorio genovese in cui non ci sono le barriere. Questo crea tantissimi problemi, non solo per il rumore, ma anche per l'inquinamento, la situazione va risolta, le istituzioni, il Comune e la Regione devono chiedere con forza a Società Autostrade che ripristini tempestivamente le barriere perché con l'estate alle porte non possiamo pensare di lasciare di nuovo tante famiglie, tante unità immobiliari senza”.

“Non sono arrivate rassicurazioni da Aspi, - continua Romeo - questo ci preoccupa molto e infatti la Regione deve mettersi testa a cuocere perché ad Autostrade devono essere chieste cose in cambio, investimenti rapidi perché questa situazione deve essere risolta, il Comune di Genova non può consentire, anche per una questione di salute pubblica che resti per molto tempo”.

Per il Comune alla commissione era presente l'assessore Matteo Campora, che contattato dal nostro giornale fa il punto della situazione:

“Il comune e il Municipio sono impegnati insieme per fare in modo che il crono programma possa accorciarsi e insieme abbiamo chiesto ad Autostrade di valutare l'identificazione delle zone prioritarie degli interventi. Questa situazione è ricaduta su questa amministrazione a fronte di anni di mancata manutenzione, quello che possiamo fare è fare in modo che si acceleri e lavorare presso il governo affinché individui indennizzi per i cittadini che stanno subendo questo disagio, pagando eventualmente le spese di alloggio in un altro sito nel caso in cui ci siano condizioni non sopportabili”.

Procopio ieri in commissione ha sottolineato che a rallentare i tempi degli interventi sono anche le norme che richiedono la verifica di interi viadotti per i singoli lavori.

“Non si tratta ovviamente di opere del Comune, – continua Campora – quello che accade lo segnaliamo all'Arpal e ad Asl in modo che possano intervenire e fare le misurazioni per verificare le condizioni del rumore e le emissioni”.