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Politica | 08 aprile 2022, 16:44

Ex cinema Chiabrera, scontro di perizie sulll'immobile, nel 2018 era in cattive condizioni, nel 2022 lo stato di conservazione è mediocre

C'è uno scontro di perizie attorno alla discussa pratica sull'acquisizione da parte del Comune dell'ex cinema a luci Rosse di via Chiabrera, che Tursi vuole acquistare nell'ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare

Ex cinema Chiabrera, scontro di perizie sulll'immobile, nel 2018 era in cattive condizioni, nel 2022 lo stato di conservazione è mediocre

C'è uno scontro di perizie attorno alla discussa pratica sull'acquisizione da parte del Comune dell'ex cinema a luci Rosse di via Chiabrera, che Tursi vuole acquistare nell'ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare.

Dopo lo stop alla pratica, l'assessore ai lavori pubblici Pietro Piciocchi durante la commissione di questa mattina ha dato il via libera all'acquisto, previa verifica della congruità da parte dell'Agenzia delle Entrate della perizia affidata dal Comune all'architetto di Saranno Marco Rezzonico, che ha valutato l'immobile 541mila euro. Una cifra decisamente più alta a quella della perizia affidata nel 2018 dal tribunale di Genova all'architetto Ilaria Marenco, secondo cui l'ex cinema non vale più di 197mila euro. L'immobile era poi stato venduto all'asta per 110mila euro.

Nella lettura dei documenti, è interessante osservare come i due periti siano giunti conclusioni decisamente discordanti nel valutare lo stato dell'immobile.

Scriveva Ilaria Marenco nel 2018: “Nel complesso l'immobile si trova in evidente stato di degrado, i materiali e le dotazioni presenti sono datati e in cattive condizioni di manutenzione, le rifiniture sono ammalorate e danneggiate, le pavimentazioni non hanno continuità e risultano a tratti mancanti, gli intonaci e le tinte alle pareti sono interessati da eventi di distacco, scrostamento, fessurazione e umidità. I servizi igienici risultano in elevato stato di degrado e abbandono, sono dotati di sanitari obsoleti ed usurati. In generale i locali sono privi di decoro, di ogni comforts, di servizi e caratteristiche adeguati all'accoglienza della clientela di un cinema”.

Secondo la perizia dell'architetto Marco Rezzonico, invece: “Si tratta di un fabbricato di media qualità edilizia tipico del quartiere dei vicoli a ridosso del porto antico; gli accessi alla proprietà si aprono su via Chiabrera attraverso i civici 5r, 7e 9r con porta di uscita sul vico delle Virtù, che circonda l’immobile sui fronti di meridione e levante. Finiture interne correnti tipiche di un locale pubblico di qualità sufficiente, con pavimenti in piastrelle e graniglia e rivestimenti in ceramica nei locali di servizio. Porte interne in legno, sedute degli spettatori in legno (in parte assenti). Lo spazio interno presenta una platea ed una galleria sovrastante con balconata, scala interna di collegamento e vari locali di servizio. Lo stato di conservazione generale è mediocre”.



Un altro passaggio della perizia del 2018: “Ubicazione: il manufatto è situato in una zona degradata del centro storico di Genova, nonostante, nelle vicinanze, siano presenti negozi, attività e servizi, i vicoli che delimitano il caseggiato (via Chiabrera e vico delle Virtù) risultano in cattive condizioni di manutenzione”.

Nella perizia del 2022 si legge: “La porzione immobiliare oggetto della presente stima è ubicata nel comune di Genova (GE), in via Chiabrera n.5r-7r-9r, ad angolo con Vico delle Virtù; con riferimento alla configurazione del territorio comunale, l’immobile si trova in zona centrale. L’area si sviluppa nel centro storico di Genova, alle spalle del porto antico, in un contesto urbanistico consolidato a destinazione residenziale e commerciale al minuto caratterizzato all’impianto medioevale dei vicoli, a pochi passi da piazza San Lorenzo e la cattedrale”. […]



Il bene stimato è quindi solitamente oggetto di un confronto con altri di simili caratteristiche, recentemente oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali”.

Francesco Li Noce


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