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Attualità | 26 aprile 2022, 11:17

Minori stranieri non accompagnati e tutori volontari: la giunta approva lo schema del protocollo di intesa

Sarà firmato insieme al Garante dell’Infanzia e il Tribunale dei minori

Il consigliere delegato ai servizi sociali Mario Baroni

Il consigliere delegato ai servizi sociali Mario Baroni

La giunta comunale ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la promozione di azioni congiunte in materia di tutela volontaria di minori stranieri non accompagnati tra Comune, Garante regionale dell’Infanzia e dell’adolescenza e presidente del tribunale dei minori.

"Nel 2021 il numero di minori stranieri non accompagnati è salito a 441, più del doppio rispetto all’anno precedente – spiega il consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni -. Un numero che, prima con il ritorno dei Taliban in Afganistan e poi con lo scoppio del conflitto in Ucraina, è aumentato fino a toccare quota cinquecento. Sono numeri importanti e che ci fanno capire la drammaticità della situazione. Sappiamo però che i genovesi hanno un cuore grande e che sono in molti a voler accogliere questi ragazzi. Essere tutori volontari è un grande impegno di cittadinanza attiva, significa volersi prendere cura di questi ragazzi, accoglierli e aiutarli a inserirsi. Significa far crescere i cittadini del domani".

"La necessità di selezionare e formare un numero di tutori volontari conforme agli arrivi costanti di minori stranieri non accompagnati – dice il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Francesco Lalla - impone a questo Garante un forte richiamo al principio di solidarietà dei cittadini tutti, disponibili ad affrontare un compito che è nello stesso tempo impegnativo e tuttavia molto gratificante, come ci è stato sottolineato da coloro che hanno già svolto questa funzione. A questo fine il nostro impegno è stato ed è quello di collaborare convintamente alla creazione di una rete attiva ed efficace tra Comune di Genova, Tribunale dei minorenni di Genova e Garante regionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza".

"L’esperienza maturata dal Tribunale per i minorenni – aggiunge il presidente di quest’ultimo Luca Villa - conferma l’importanza di questa nuova figura per la riuscita di un buon progetto di integrazione e l’importanza che i tutori ricevano una adeguata e completa formazione che, oltre ad affrontare  le problematiche specifiche dei minori e della loro storia migratoria, coinvolga attraverso un lavoro di rete i vari soggetti istituzionali, tribunale compreso, con i quali il tutore volontario dovrà collaborare. Ampliare la rete dei tutori volontari è obiettivo indispensabile per garantire che l’accoglienza doverosa dei minori non sia vista dalla collettività unicamente come un problema, ma possa essere percepita dalla comunità come una risorsa".

Per tutore volontario si intende il privato cittadino che si rende disponibile a esercitare la rappresentanza legale del minore. Così facendo se ne assume la tutela ed è chiamato a garantirne cura, protezione e sostegno, oltre ad essere una espressione di solidarietà e una occasione di promozione della cultura dell’accoglienza.

Lo schema approvato dalla giunta mira a promuovere questa figura partendo innanzitutto dal rafforzamento della collaborazione tra le istituzioni, partendo anche e soprattutto dal lavoro che il Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza svolge dal 2017, anno dal quale sono state tenute svariate selezioni e formazioni per tutori volontari con 13 edizioni del corso specifico.

Uno dei punti cardine del protocollo di intesa – che sarà firmato nei prossimi giorni – è la modalità di collaborazione tra istituzioni per quanto riguarda le azioni congiunte di sensibilizzazione e informazione sul tema, azioni che mirano a far conoscere la possibilità di diventare tutori volontari di minori stranieri non accompagnati a quanti più genovesi possibili.

Il Comune si è impegnato a dare supporto al Garante per la divulgazione del bando aperto per gli aspiranti tutori volontari attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili, impegnandosi anche a organizzare incontri territoriali e corsi di formazione.

Il protocollo di intesa avrà durata di tre anni, prorogabili, e non comporterà alcun onere aggiuntivo per le parti in causa.

Redazione

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