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Cultura | 18 maggio 2022, 14:38

Dopo due anni di lavori di restauro Palazzo Rosso riaprirà le porte al pubblico (Foto e Video)

Il 7 giugno le collezioni conservate nella residenza dei Brignole - Sale saranno nuovamente visitabili, dopo i lavori di adeguamento e la ristrutturazione della Sala della Primavera

Dopo due anni di lavori di restauro Palazzo Rosso riaprirà le porte al pubblico (Foto e Video)

Le collezioni conservate a Palazzo Rosso, inserite all’interno del percorso museale dei Musei di Strada Nuova, insieme con Palazzo Bianco e Palazzo Tursi saranno riaperte al pubblico dal prossimo 7 giugno. 

Per la residenza dei Brignole-Sale erano necessari importanti interventi di adeguamento impiantistico e strutturale, ora quasi terminati. Alla imminente riapertura, le sale di uno tra i più importanti e visitati musei della città saranno dotate di impianti all’altezza delle nuove necessità tecnologiche delle esposizioni. 

I lavori, che hanno adeguato la struttura ai vigenti standard di qualità e sicurezza, sono iniziati alla fine del 2019 e sono stati finanziati grazie al “Patto per Genova” e al sostegno della Compagnia di San Paolo, da sempre vicina al mondo culturale genovese. Di 2,8 milioni l’importo complessivo degli interventi cui ha partecipato anche l’amministrazione comunale per il rifacimento di parte dei serramenti, il restauro di arredi monumentali e la realizzazione di alcuni tendaggi.

I lavori, diretti da Silvia Toccafondi, hanno riguardato l’ammodernamento tecnologico e la messa a norma degli impianti (idraulici, meccanici, elettrici e speciali), con adeguamenti necessari per l’utilizzo delle reti informatiche che nei musei moderni permettono di offrire esperienze di visita del tutto differenti rispetto al passato.

In particolare si è proceduto al restauro della Sala della Grotta del secondo piano ammezzato, con l’apertura al pubblico della relativa “alcova”, uno straordinario ambiente che rappresenta un vero e proprio unicum. Restaurata anche la volta della Sala della Primavera affrescata da Gregorio De Ferrari, vero capolavoro della grande decorazione genovese. I lavori, eseguiti dai tecnici restauratori Veronica Proserpio, Monica Sciaccaluga, Elisabetta Invernizzi e Barbara Grimaudo, sono quasi giunti al termine, dopo quasi 8 mesi di intervento. 

Il progetto aveva come finalità il ripristino degli impianti nel rispetto assoluto delle caratteristiche storiche del complesso e degli interventi eseguiti negli anni ‘50 ad opera dell’architetto Franco Albini. Sono stati inoltre filologicamente sostituiti gli allestimenti in tessuto.

Per la nuova progettazione degli impianti è stata dedicata particolare attenzione a trovare – d’intesa con la Soprintendenza – soluzioni che non danneggiassero l’apparato decorativo parietale del secondo piano nobile (l’unico affrescato) e i pavimenti di marmo.

Le delicate operazioni di smontaggio per far posto ai cantieri non sono state comunque “integrali”. Nel periodo di chiusura infatti una parte delle collezioni del “Rosso” sono state in ogni caso visibili a genovesi e turisti. 

Chiara Orsetti

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