Nasce 'Approdo sicuro', lo sportello che tutela le vittime di discriminazioni, Arcigay: "In due anni 150 le segnalazioni"

Sono 150 le persone che si sono rivolte negli ultimi due anni all'Arcigay Genova, a cui arrivano quasi quotidianamente denunce da parte di chi si trova in difficoltà, dal ragazzino cacciato di casa dalla famiglia non appena si palesa la sua omosessualità, o a chi viene quotidianamente discriminato nel condominio in cui vive o sul luogo di lavoro. Sono i drammi della comunità lgbt i cui numeri crescono fuori dalla provincia di Genova, considerata quasi un'isola felice dagli stessi referenti dell'associazione che si batte contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere.

Per combattere con maggiore incisività queste discriminazioni, in occasione della giornata mondiale contro l'omotransfobia, è nato da ieri lo sportello 'Approdo Sicuro', aperto tutti i giorni, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13, martedì, giovedì e sabato dalle 14 alle 18, gestito dai volontari di Arcigay e dalle associazioni che hanno partecipato al progetto finanziato tramite un bando ministeriale per 100mila euro.

“Negli ultimi due anni abbiamo potenziato il nostro lavoro, raccogliendo 150 segnalazioni, di queste sono circa cento le persone prese in carico dalla nostra associazione”, spiega a La Voce di Genova Claudio Tosi, segretario Arcigay Genova.

Genova, dicevamo, rappresenta un'isola felice, mentre le discriminazioni aumentano nelle altre quattro province liguri. “La vita di provincia può essere davvero difficile, è un luogo da cui la gente scappa per rifugiarsi a Genova, che è una grande città”, continua Tosi.

L'assistenza fornita da Arcigay è di tipo legale, per esempio nel supporto in caso di cambio del nome per chi è in fase di transizione, ma anche psicologica, soprattutto per i minori in difficoltà dopo il coming out. “Lo sportello è un presidio per chi fino a oggi ha preferito non denunciare di essere stato vittima di discriminazioni. Oggi la situazione sembra essere migliorata, ma per noi è difficile avere delle statistiche alla mano, 150 persone potrebbero essere un decimo delle persone che andrebbero aiutate, lo sportello serve anche a questo”, conclude Tosi.

Arcigay Genova esiste da vent'anni, inizialmente l'associazione era ospite di Don Gallo, poi dopo una serie di cambi di sede, da corso Torino a piazza delle Erbe e al molo Giano, da un anno è approdata al Lagaccio, dove convive serenamente con gli abitanti del quartiere. Gli attivisti negli anni hanno subito qualche azione discriminatoria, ma, spiegano, “niente di preoccupante al di là delle lettere di qualche squilibrato”.

Approdo sicuro è un progetto finanziato per un anno, nella speranza che il bando possa essere prolungato se riconosciuto a tutti gli effetti un presidio essenziale per il territorio.