E' arrivato a Genova questo pomeriggio il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.
Ad accoglierlo, fuori dal Palazzo della Borsa di via XX Settembre, un gruppi di manifestanti che lo ha accusato di "lavarsi le mani" della questione dei lavoratori ex Ilva.
E proprio su questo punto il ministro ha chiarito ai microfoni dei giornalisti che la settimana prossima dovrebbero definirsi le modalità per far proseguire le attività di Acciaierie d'Italia.
"L’ho spiegato ai sindacati in una discussione molto cordiale riguardo quello che stiamo facendo senza fare strombazzate inutili - ha raccontato Giorgetti - Credo che già settimana prossima possano essere definite le modalità con cui prosegue l’attività di acciaierie d’Italia. Servono investimenti e serve aumentare la produzione".
Il ministro ha poi sottolineato: "La situazione non è stata ferma in questo periodo, purtroppo in particolare sugli impianti di Taranto c’è una situazione giudiziaria complessa per cui la magistratura ha decretato la confisca e si attendono le motivazioni di questo provvedimento. I contatti vanno avanti a ritmo serrato rispetto a richieste che sono state talvolta giudicale irricevibili, talvolta negoziabili. Il contratto verrà prorogato, in alcune parti ci saranno delle modifiche necessarie per le circostanze. Fondamentalmente l’impianto è quello".
A proposito delle concessione balneari, il settore non sembra soddisfatto dell’intesa e Fratelli d’Italia cavalca la protesta: "Credo ci sia una larga condivisione rispetto al fatto che si sono date le garanzie, particolarmente le clausole sociali per quanto riguarda i piccoli stabilimenti balneari, coloro che ne ricavano reddito prevalente per la propria famiglia. Per quanto riguarda le definizioni degli indennizzi, il concetto che si risponderà rispetto alla perdita del valore economico mi sembra abbastanza consolidato".
Non manca poi il punto sul gazebo referendum della giustizia e a chi chiede se una "brutta fine" potrà essere imputata alla Lega, Giorgetti risponde: “Se finisce male è un fallimento del sistema paese perché comunque questa è un’occasione, credo che sia giusto sollecitare la partecipazione, poi ciascuno voterà a favore o contro, in base a quello che ritiene opportuno. I referendum sono sempre momenti di grande partecipazione democratica".