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Attualità | 21 giugno 2022, 14:24

Presidio a Genova per la giustizia climatica, comitati e associazioni fanno 'causa' allo Stato

Si terrà il 21 giugno la seconda udienza dell’azione legale intentata da 203 ricorrenti contro lo Stato italiano per inazione climatica, in concomitanza un presidio in Piazza Matteotti

Presidio a Genova per la giustizia climatica, comitati e associazioni fanno 'causa' allo Stato

I cambiamenti climatici sono più evidenti che mai, sintomo una crisi ambientale collettiva e globale. Il godimento dei diritti fondamentali dell’individuo quali il diritto alla vita, alla vita familiare, all’ambiente salubre e, tra di essi, va ricompreso anche il diritto (di ultima generazione) ad un clima sicuro, sono minacciati.

È con questa consapevolezza diverse associazioni, comitati e realtà sociali hanno deciso di intraprendere un giudizio mai intentato prima in Italia, tramite cui chiamare in causa lo Stato per inadempienza rispetto alle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici con conseguente violazione di alcuni diritti fondamentali.

In questo primo giorno di un'estate che sembra arrivata già da troppo e si preannuncia torrida, mentre la prolungata siccità desta preoccupazione in tutta Italia, ha luogo la seconda udienza dell’azione legale intentata da 203 ricorrenti contro lo Stato italiano per inazione climatica, questione che riguarda, ovviamente, anche la nostra regione. Per la prima volta le parti si troveranno l’una di fronte all’altra nelle aule del Tribunale civile di Roma, per presentare di fronte alla giudice le proprie argomentazioni. Da un lato il team legale che rappresenta 24 associazioni, 193 individui e 17 minori che hanno firmato l’atto di citazione, dall’altra, l’Avvocatura dello Stato.

In concomitanza con l'udienza ha avuto luogo in Piazza Matteotti sotto il sole di mezzogiorno il presidio organizzato dalle realtà liguri che aderiscono alla campagna “Giudizio Universale (Fridays For Future, Coordinamento Ligure Movimenti per l’Acqua e Comitati Attac Liguria).

"Colpa di Stato" e "Anche i dinosauri credevano di avere  tempo" alcuni dei cartelloni esposti dagli attivisti per sensibilizzare sulla questione.

Federico De Salvo

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