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Economia | 29 giugno 2022, 15:17

Mercato azionario: tra inflazione e guerra, ecco i titoli da tenere d'occhio nei prossimi mesi

Nonostante ci si avvii verso una parte dell'anno in cui le piazze finanziare offrono statisticamente pochi spunti operativi l'attenzione degli investitori e degli operatori rimane ai massimi livelli

Mercato azionario: tra inflazione e guerra, ecco i titoli da tenere d'occhio nei prossimi mesi

Nonostante ci si avvii verso una parte dell'anno, in cui le piazze finanziare offrono statisticamente pochi spunti operativi a causa della drastica diminuzione dei volumi di scambio, l'attenzione degli investitori e degli operatori rimane ai massimi livelli: difatti un contesto generale carico di incognite come quello attuale potrebbe innescare, contrariamente ai classici schemi, improvvisi movimenti direzionali, sfruttando proprio la condizione di liquidità rarefatta tipica della stagione. A tenere banco, naturalmente, sono gli stessi mover degli scorsi mesi, ovvero l'inflazione e le tensioni geopolitiche, ma se la guerra tra Russia e Ucraina sembra ormai essere stata metabolizzata dai mercati finanziari -almeno fino a quando non si avrà un quadro più chiaro dei danni provocati dal conflitto che potrebbero infiammare ulteriormente il prezzo delle materie prime-, il problema dell'aumento dei prezzi rischia seriamente di sfuggire di mano.

Per avere un'idea del grado di percezione di questo pericolo, basti pensare che recentemente persino il Segretario al Tesoro statunitense, ed ex Presidente della FED, Janet Yellen ha fatto mea culpa per aver sottovaluto fino all'ultimo trimestre del 2021 il fenomeno inflativo. Chiaramente, dopo il rapido cambio di direzione della Banca Centrale USA, tutti cercando di capire come si muoverà nei prossimi mesi la BCE, che non può più procrastinare aggiustamenti delle politiche di stimolo monetario, ma al contempo deve dosare l'azione restrittiva, per non creare tensioni sui debiti dell'Eurozona. È chiaro che l'inflazione rappresenta un bel problema anche per i risparmiatori, non più abitati a svalutazioni dei capitali in termini reali così elevati: nonostante, un quadro generale che non invita all'ottimismo, vi è comunque consapevolezza sul fatto che il mercato azionario sia uno dei pochi strumenti che, sotto questo aspetto, riesca a offrire una protezione sul lungo periodo.

Naturalmente, per scoprire quali siano le migliori azioni da comprare è necessario valutare con attenzione la strategia da mettere in atto. In situazioni come quella attuale è bene ad esempio incentrare il focus su macro temi in fase embrionale che nel futuro dovrebbero presumibilmente svilupparsi fino a diventare dominati: oggi, nella fattispecie, il settore delle energie rinnovabili e gli investimenti nella green economy possono essere presi in considerazione in quest'ottica. Un accorgimento da utilizzare nei momenti di alta volatilità, poi, è individuabile nella costruzione delle varie posizioni sui sottostanti con ingressi spalmati nel tempo, ovviamente eseguendo sempre una corretta diversificazione. Infine, a completamento di una buona pianificazione, può risultare utile eseguire un'attività di stock pincking, al fine di allocare nella componente di rischio del portafoglio azioni con specifici fondamentali.

Caratteristiche difensive delle azioni Eni

Nel corso del primo semestre dell'anno, in netta controtendenza con quella che è stata la fase post emergenza pandemica, Eni ha dimostrato una buona resilienza, andando proprio a colmare quel gap che si era creato con altri settori negli ultimi anni.

Di sicuro l'ascesa dei prezzi delle materie prime, con le energetiche in testa, ha contribuito a mutare il sentiment degli investitori nei confronti della società, tuttavia bisogna osservare che ENI in passato si è dimostrato sempre un buon titolo difensivo. Inoltre nei prossimi mesi l'interesse di risparmiatori e addetti ai lavori potrebbe crescere ulteriormente in vista dell'IPO di Plenitude.

Effetti del rialzo dei tassi sul comparto bancario

Anche il comparto bancario è un osservato speciale da parte degli analisti finanziari, in quanto, se la BCE dovesse effettivamente spingere sull'acceleratore per rincorrere l'inflazione, le quotazioni delle azioni dei grandi istituti di credito dovrebbero trarne giovamento.

Sul paniere delle Blue Chips italiane gli investitori possono contare sui fondamentali di un colosso come Intesa San Paolo; naturalmente nel monitorare i prossimi sviluppi del settore è opportuno mettere sul piatto della bilancia anche alcuni effetti negativi dell'aumento del costo del denaro: difatti tassi in salita potrebbero, come già anticipato, portare tensioni sui prezzi dei titoli di stato e incidere sugli stock di NPL, temi sensibili per i titoli bancari.

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