Continua a essere sotto i riflettori la figura del sindaco dei giovani, che il rieletto primo cittadino di Genova Marco Bucci ha presentato nei giorni scorsi durante la presentazione della Giunta.
Il sindaco dei giovani, come ribadito, è un “portavoce e rappresentante del pensiero dei giovani per facilitare “le decisioni in merito alla realizzazione di azioni specifiche che portino la città di Genova a rispondere alla volontà, al bisogno e al desiderio di quanto effettivamente richiesto dai ragazzi e dalle ragazze di oggi”.
"Quella del sindaco dei giovani la trovo un’idea nata in campagna elettorale per fare propaganda - sostiene Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale - I giovani non sono come i panda, una specie protetta. Marco Bucci è il sindaco di tutti, anche dei giovani e da loro dovrebbe partire per impostare una visione nuova di città. Una società giusta ed inclusiva non relega i giovani ad un ruolo secondario ma li rende protagonisti del loro futuro".
I giovani sono sempre più soli ed abbandonati: a Genova si calcola ci siano circa 20 mila NEET, giovani che non hanno un lavoro e non studiano.
“L’operazione panda” dell’amministrazione Bucci è evidente già dalla metodologia di selezione del sindaco dei giovani: attraverso un bando sul sito del Comune. “Questo bando conferma Genova come città amica dei giovani”, commentava l’allora assessore alle Politiche dei giovani Barbara Grosso.
"Genova non deve essere amica dei giovani, come fossero un corpo estraneo, Genova deve essere dei giovani - continua Gianni Pastorino - Se l’amministrazione avesse voluto coinvolgere i giovani lo avrebbe fatto nei cinque anni precedenti. Purtroppo ancora oggi vedono le nuove generazioni come marziani senza comprendere le difficoltà e gli ostacoli che i tanti ragazzi e ragazze genovesi devono affrontare ogni giorno".