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Attualità | 04 settembre 2022, 07:20

L'omicidio di Stradella e le composizioni struggenti

Il 28 febbraio del 1682, sulle scale della chiesa di San Pietro in Banchi, veniva ucciso il musicista Alessandro Stradella, compositore barocco. Ancora oggi il suo omicidio resta senza colpevole

L'omicidio di Stradella e le composizioni struggenti

Piazza Banchi, con la chiesa di San Pietro che domina il crocevia su cui affaccia anche la loggia Banchi, stupisce ancora oggi per la sua particolare disposizione.

A lasciare a bocca aperta soprattutto i tanti turisti che si muovono nei vicoli, è certamente la chiesa, costruita in una posizione sopraelevata per lasciare spazio a diverse botteghe.

Del perché la chiesa sia sopraelevata, se ne parlerà in futuro.

Oggi protagonista della storia è Alessandro Stradella, un musicista pugnalato a morte proprio sulle scale della chiesa.

Ma cosa accadde?

Nella Venezia della fine del diciassettesimo secolo, il musicista venne ingaggiato da un nobile veneziano, Alvise Contarini, doge di Venezia, affinché impartisse lezioni alla sua amante, la giovane Agnese van Uffele.

Il tempo trascorso assieme fece scoccare la scintilla tra Stradella e la sua allieva. Una relazione passionale che venne scoperta e portò la coppia a fuggire dalla laguna con i sicari ingaggiati da Contarini alle calcagna.

La fuga da Venezia fu rocambolesca e porto la coppia prima a Roma, poi a Torino. Proprio qui si consumò un primo attacco, non letale.

La giovane Agnese, finì in convento mentre Alessandro arrivò a Genova.

Qui il maestro riprese la sua attività di compositore confermando il suo genio creativo e il suo talento per l’allestimento delle opere barocche.

Ma Stradella era finito nelle mire di qualcuno che voleva ucciderlo.

La sera del 28 febbraio 1682 l’artista venne raggiunto da un sicario che, proprio sulle scale della chiesa di San Pietro in Banchi, lo uccise con quattro coltellate.

Sembra che dietro all’omicidio ci fosse Giovan Battista Lomellini, intenzionato a proteggere la sorella dalla relazione con il musicista.

Il nobile venne rapidamente scagionato dall’accusa di omicidio e, ancora oggi, non si conoscono i colpevoli dell’assassinio.

Alcuni videro nella morte di Stradella una macchinazione della famiglia Lomellini, che aveva i suoi palazzi poco distante dal luogo dell’omicidio.

Da quel 28 febbraio 1682, in alcune sere, pare si possano sentire nell’aria note di malinconia, uno struggimento del maestro Stradella

Redazione

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