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Eventi | 28 ottobre 2022, 13:36

Dal 3 al 5 novembre in scena Sani! di e con Marco Paolini ale teatro Ivo Chiesa

Marco Paolini torna a Genova con uno spettacolo che alterna storie e canzoni, passando con ironia dall’autobiografia al racconto del nostro mondo, fragile come il gigantesco castello di carte che campeggia alle sue spalle sul palco

Dal 3 al 5 novembre in scena Sani! di e con Marco Paolini ale teatro Ivo Chiesa

SANI! Teatro fra parentesi – in scena al Teatro Ivo Chiesa dal 3 al 5 novembre (giovedì e sabato ore 19.30, venerdì ore 20.30) – si presenta come una ballata popolare, dove si toccano temi importanti, ma la cui trama resta volutamente leggera, come deve essere in un concerto.

«Sani è un’espressione utilizzata come forma di saluto nella valle del Piave» spiega l’attore e regista Marco Paolini, che proprio in quelle terre affonda le sue radici. «Viene dal latino salus e per me riassume il senso del teatro per questo tempo, un teatro che mette insieme le persone, creando ponti. Ho iniziato a lavorare a questo spettacolo durante il lockdown, per questo l’ho pensato come un abbraccio, un invito a provarci, un tonico contro la solitudine».

Cantore di una lunga biografia collettiva, iniziata con Il racconto del Vajont, che ha appassionato milioni di spettatori grazie anche a una storica diretta televisiva, e proseguita negli anni con numerosi spettacoli dal forte impatto civile, Marco Paolini in questo nuovo lavoro teatrale parte dai temi trattati insieme a Telmo Pievani ne La Fabbrica del mondo - fortunata trasmissione andata in onda a gennaio 2022 su Rai 3 - per poi metterli a confronto con ricordi personali vicini e lontani. 

Così la crisi climatica e la transizione ecologica di oggi si intrecciano con la storia del tenente colonnello russo Stanislav Petrov, che in piena Guerra Fredda scongiurò un attacco nucleare, o ancora scopriamo le tragicomiche conseguenze dell’unico incontro avvenuto tra Marco Paolini e Carmelo Bene, che portò il primo a cambiare radicalmente la propria direzione teatrale. Le musiche composte da Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi, ed eseguite dal vivo da quest’ultimo, dialogano continuamente con il testo, la narrazione si fa canzone e ballata popolare, mettendoci davanti a crisi grandi e piccole, personali o collettive, a volte occasioni incomprese e sprecate, a volte opportunità prese al volo.

«Non basta avere consapevolezza, in una crisi servono coraggio e immaginazione, perché tornare a prima, anche se desiderarlo è umano, non si può» afferma ancora Marco Paolini. E questa è la sfida del nostro tempo, da affrontare senza perdere la fiducia e con l’augurio di restare Sani!

Redazione

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