#ILBELLOCISALVERÀ | 12 febbraio 2023, 08:00

Alassio e l’Amore, dalla leggenda di Adelasia alle Cicogne: ecco la Città degli Innamorati

Qui aleggia qualcosa di magico e frizzante, capace di far volare alto ogni cuore trafitto dalla freccia di Cupido

Alassio e l’Amore, dalla leggenda di Adelasia alle Cicogne: ecco la Città degli Innamorati

Questa settimana la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ fa tappa ad Alassio. E dove se non ad Alassio, per inaugurare la settimana dell’Amore, con il San Valentino alle porte? Ad Alassio perché è la Città del Muretto, ma anche a pieno titolo la Città degli Innamorati. Secondo una leggenda, la splendida città è nata infatti da un amore reso possibile solo grazie alla forza e alla determinazione dei protagonisti, a dimostrazione che questo meraviglioso sentimento può tutto. Allora vi racconto questa storia, ma dobbiamo fare un passo indietro di oltre mille anni.

Si narra che Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, Imperatore del Sacro Romano Impero dal 936 al 972, si fosse innamorata di Aleramo, giovane coppiere di corte. Ritenendo questo amore poco regale, l’Imperatore ostacolò i due giovani. Ma l’amore, quello grande, quello vero, quello esplosivo, non conosce barriere e affronta qualsiasi avversità pur di essere vissuto. Così Adelasia e Aleramo fuggirono dalla Germania e, affrontando un lungo e difficile viaggio, giunsero ai piedi del Monte Tirasso e vi si stabilirono vivendo come umili carbonai. Nel tempo la famiglia crebbe, cambiarono le abitudini della bella Adelasia, passata da una vita agiata a sacrifici e lavoro duro, ma non venne mai meno l’amore grande e la bontà d’animo che trasmisero anche ai figli. Il tempo trascorreva, ma le ferite non si rimarginavano. Non passava giorno che l’Imperatore Ottone non pensava alla figlia persa proprio per colpa sua, di cui non aveva avuto più notizia. Invecchiava con un grande buco nel cuore. Quando molti anni dopo l’allontanamento della coppia dalla Germania, l’Imperatore fu costretto a venire in Italia per combattere i Saraceni, Aleramo si unì all’esercito imperiale, senza palesarsi al suocero, ma compiendo sotto anonimato azioni di grande nobiltà e umanità, tanto che Ottone volle conoscerlo. Fu così che l’Imperatore scoprì che proprio suo genero, l’uomo che non volle per sua figlia, ora gli aveva salvato la vita senza rivendicare nulla. Seppe tornare sui suoi passi, riabbracciando così quella parte della famiglia che pensava persa per sempre. Ottone ebbe l’opportunità di curare quella ferita che non riusciva a rimarginarsi e non se la lasciò sfuggire: si riconciliò con Adelasia e con il genero e dove i due innamorati si erano stabiliti, in seguito sorse una città, che in onore della principessa fu chiamata Alaxia, poi Alassio.

Alassio è la Città degli Innamorati a pieno titolo, avendo ottenuto il riconoscimento del marchio nell’ottobre del 2007, creato dall'artista Mario Berrino e rappresentato dai celebri pesci che si baciano. Oltre alla leggenda di Adelasia e Aleramo che ci parla d’amore, c’è il celebre Muretto di Alassio, il gioiello artistico ideato da Berrino nel 1953, che da decenni è diventato il simbolo della città. Tra le oltre mille piastrelle colorate e irregolari, firmate da personaggi illustri mondo del cinema, della televisione, della moda, dello spettacolo e dello sport che lo decorano, oggi c’è anche la bellissima “Les Amoureaux” di Raymond Peynet.

Ma c’è di più ad Alassio a parlar d’amore ai cuori inquieti. Il celebre Muretto è anche la base d’appoggio di una statua in bronzo che raffigura “Gli Innamorati” di Eros Pellini. E si dice che chi tocca il piede della ragazza in bronzo si sposa entro l’anno.  Ancora di più: nelle adiacenze, è stata collocata una cassetta della posta che da molto tempo raccoglie i messaggi che gli innamorati si scrivono, che in passato venivano affidati a Berrino nel suo Café Roma, dove tanti giovani si incontravano e si innamoravano. Da qui l’ispirazione di istituire un concorso che, in occasione di San Valentino, premia le più belle parole d’amore che giungono appositamente da tutta Europa.

E poi, un’altra bellissima opera: le Cicogne d’acciaio di Mastroianni. E si dice che se tocchi la zampa di una delle due cicogne con il cuore gonfio di speranza, verrà a farti visita presto.

Ancora di più: la Città degli Innamorati non poteva che essere la patria dei famosi Baci (di Alassio) inventati e brevettati da Rinaldo Balzola nel 1919. Insomma, Alassio trasuda e ispira quel sentimento romantico che fa battere il cuore almeno una volta nella vita, capace di innamorare perfino il sole, come sosteneva il famoso poeta greco Arturo Graf.

Viva l’amore che può ogni cosa, come ci dimostra la leggenda di Adelasia e Aleramo, che con la forza del loro amore hanno vinto una battaglia durissima. Che poi, io credo sia più di una leggenda, perché i due innamorati hanno lasciato qualcosa di speciale nell’aria, magia frizzante capace di far volare alto ogni cuore trafitto dalla freccia di Cupido. Buon San Valentino a tutti.
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Maria Gramaglia

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