Depositi chimici di Multedo, brusca frenata, ma Bucci: "Si risponde e si va avanti"

Brusca frenata per il trasferimento dei depositi chimici di Multedo a Ponte Somalia. Le osservazioni critiche verso il progetto, effettuate dal Dipartimento Ambiente e Protezione Civile, non arrivano del tutto inaspettate. A tale proposito l'opposizione si esprime duramente, ritenendo che la maggioranza abbia agito con leggerezza. Così Cristina Lodi: “Il sindaco ha preso in giro i cittadini di Multedo perché da subito ha avanzato la proposta di ponte Somalia ignorando l'opinione contraria di chi sa qualcosa di porto e ignorando che sarebbe stata un'idea di difficile realizzazione. Quindi perdendo due anni e illudendo i cittadini che hanno il diritto di vedere spostati i depositi, ma in aree che non ripropongano gli stessi problemi – e conclude – Spiace constatare che i proclami sono tanti ma le cose fatte sono poche.”

Il sindaco incassa il colpo, ammorbidito dal via libera per l'altro grande progetto della funivia di Lagaccio. Ricordando la complessità della questione, sottolinea come le osservazioni degli enti preposti siano un passaggio necessario per migliorare i progetti: “Per quanto riguarda i depositi, è ovvio che ci siano osservazioni, mi aspetto che tutti gli enti che devono valutare questo progetto non banale facciano osservazioni, alle osservazioni bisogna rispondere e si va avanti. Esattamente come è successo col tunnel, esattamente come è successo con il ponte. Il ponte san Giorgio ha creato una trentina di osservazioni, sono state risolte e si va avanti. Gli enti sono apposta per fare osservazioni e per chiedere cambiamenti positivi, è giusto che gli enti facciano il loro lavoro, che dicano le cose che devono essere migliorate ed è giusto che queste vengano migliorate. Così facendo si fanno le cose sempre meglio, le procedure servono per questo. Confido che ci porteranno al risultato anche a breve, quello che stiamo facendo per Multedo è un grande risultato, stiamo spostando le cose da 5 metri dalle case a molto più in là”.

E si leva anche un sassolino dalla scarpa, chiedendosi dove siano le alternative a suo parere millantate dall'opposizione: “Alcuni hanno proposto alternative, anche in campagna elettorale, ma poi queste alternative non si sono viste. Nessuno ha dato consigli. Se qualcuno propone altre soluzioni le esamineremmo, per ora quella è la migliore sul tavolo”.

Gli fa eco il presidente della Regione Giovanni Toti: “Ma è chiaro che l'ultima parola spetterà agli uffici romani, i nostri uffici hanno semplicemente rilevato alcune questioni tecniche relative alla pratica occorre anche dire, senza che diventi uno scontro tra guelfi e ghibellini che è una cosa di cui la città non ha bisogno e ne vedo già troppi, che le ultime parole le avranno una serie di uffici e che si tratta di pratiche complesse e con diversi aspetti e quindi occorre procedere con la giusta ponderazione”.