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| 28 aprile 2024, 17:48

Finale 2024, il candidato sindaco Guzzi: “Su aree Piaggio noi abbiamo le idee molto chiare, altri invece sono molto confusi”

Molte le idee già divenute bozze progettuali

Finale 2024, il candidato sindaco Guzzi: “Su aree Piaggio noi abbiamo le idee molto chiare, altri invece sono molto confusi”

La scorsa settimana in una sala Boncardo gremita da centinaia di finalesi, Andrea Guzzi, candidato sindaco della “Lista Civica Guzzi Sindaco”, ha presentato molti progetti per il prossimo futuro, tra cui anche chiare linee e idee sul futuro delle Ex Aree Piaggio. Lo ha fatto presentando render e video concreti, idee già divenute bozze progettuali. 

“C’è chi fa molte parole e chi preferisce, come noi, i fatti concreti. Ma occorre prima fare un passo indietro. È tempo di sgomberare il campo da ogni equivoco e fare chiarezza in ordine a dichiarazioni fuorvianti fatte le settimane scorse; dichiarazioni che dimostrano una grave disinformazione sulle dinamiche cittadine degli ultimi decenni – afferma Guzzi -. Chi ha vissuto in prima persona la recente storia locale ha ben noto il grave conflitto e la resistenza della città alle spinte speculative sulle aree industriali che, acquisite da una società immobiliare e sottratte alla produzione, sono divenute oggetto di reiterati progetti urbanistici invasivi ed insostenibili, sia per la quantità dei volumi pretesi, a destinazione prevalentemente residenziale, sia per la qualità architettonica degli insediamenti proposti, con una densità tale da pregiudicare gravemente l’immagine turistica di Finale”.

“Sono state proposte reiteratamente varianti urbanistiche inaccettabili per il territorio – prosegue -, responsabilmente respinte non solo dalla amministrazione comunale eletta nel giugno 2014, ma da tutte le forze politiche attive e componenti il consiglio comunale. Tant’è vero che, è documentato che con deliberazione del consiglio comunale n.40 del 31 luglio 2014, presa all’unanimità, la città decise quale atto di indirizzo di ritenere superate le elaborazioni progettuali del PUO in itinere e di avviare un nuovo iter diretto alla riduzione dei volumi assentibili a favore di una più elevata sostenibilità dell’intervento al fine di favorire la occupazione ed il rilancio turistico della città”.

“Gli anni successivi sono stati quelli della grave crisi economica internazionale ed in particolare della assoluta stasi del mercato immobiliare e successivamente della pandemia che hanno portato alla liquidazione giudiziale (quello che una volta veniva chiamato fallimento) della società immobiliare divenuta proprietaria dell’area – spiega Guzzi -. E’ bene ricordare che il Piano Urbanistico Operativo del 2008 che consentiva di realizzare abnormi volumi residenziali sulle aree Piaggio è stato approvato dall’amministrazione  comunale di cui faceva parte uno degli  attuali candidati  sindaco (ed anche altri componenti del suo attuale gruppo che evidentemente tanto nuovo non è), passato nella giunta regionale da cui non ha mai alzato la voce per contrastare “il sacco edilizio“ delle aree Piaggio portato avanti in nome di una pretesa-  e poi disattesa- tutela dei livelli occupazionali e di un preteso - e mai decollato - sviluppo della azienda aereo industriale che avrebbe dovuto essere  garantito, nella propaganda dell’epoca, con i proventi della operazione immobiliare delle aree finalesi. Giustificazione di facciata di una operazione speculativa che nella realtà dei fatti si è poi rivelata una falsa bandiera.

“Qualcuno dice che sarebbe stato opportuno avviare un percorso per un nuovo accordo di programma: evidentemente chi fa tali asserzioni non conosce gli atti amministrativi di questi ultimi anni – dice -. Il percorso per l’aggiornamento dell’accordo di programma è stato in realtà avviato a partire dal 2012 a seguito della convocazione del Collegio di Vigilanza su richiesta del Comune di Finale Ligure ed è proseguito fino alla conclamata crisi economica-finanziaria della società proprietaria finita poi, in liquidazione giudiziale. Qualcuno dice che si sarebbe dovuto procedere ‘al coinvolgimento dei privati utilizzando i nuovi strumenti di partenariato, come la società di Trasformazione Urbana’”. 

“Come si può seriamente fare tali affermazioni, atteso che dopo il Covid la società Finalmare è stata messa in liquidazione giudiziale? Come si può credibilmente ritenere di costituire una società mista  pubblico- privato con un soggetto imprenditoriale che prima si è dimostrato oppositivo alle giuste istanze della città, dirette ad ottenere una vera riqualificazione e non una spianata di cemento,  e poi è entrato in irreversibile crisi e non è più in grado di operare?

Chi sostiene questa tesi si mostra poco attento alle dinamiche del finalese – prosegue Guzzi -, dimostra di non avere neppure cura di informarsi in merito agli atti amministrativi della vicenda e alla particolare attenzione dedicata alla questione non solo dalla civica amministrazione, ma dall’intero consesso comunale”.

“Qualcuno omette del tutto di considerare che il comune di Finale, mediante la nomina e l’ausilio di una commissione ad hoc ( i cui componenti  sono stati designati da maggioranza e minoranza) che ha lavorato d’intesa con la struttura amministrativa, ha vagliato dopo la apertura della liquidazione giudiziaria della proprietà delle aree Piaggio dapprima,  la possibilità dell’ente di partecipare all’asta per l’acquisto delle aree, decisione esclusa per ragioni di tempo e di finanza, e poi ha assunto collegialmente l’atto di indirizzo sulle linee guida progettuali di sviluppo delle aree Piaggio, mediante la deliberazione del consiglio comunale n.56 del 22 settembre 2023, presa anch’essa all’unanimità dei componenti il consesso cittadino.

Tali linee guida prevedono quale indicazione per la futura progettazione, per chi si è reso proprietario delle aree, una importante riduzione dei volumi (a circa 1/3 dell’autorizzato del 2008), una adeguata diversificazione delle destinazioni, estese aree verdi destinate a parco pubblico urbano, aree alberghiere, un polo produttivo e di ricerca, parcheggi pubblici, la conservazione della memoria storico-industriale dell’area, attraverso il mantenimento dell’hangar e della galleria del vento, ma soprattutto, esprimono una visione condivisa dall’intero consiglio comunale di riqualificazione e sviluppo del sito.

Non è quindi vero che su Piaggio non vi è stata attenzione, informazione, condivisione e soprattutto partecipazione – afferma -. Ancor meno che sono state perse delle occasioni. È stata vinta la battaglia contro la speculazione edilizia sull'area.

È palese invece, la ‘distrazione’ sull’argomento e la disinformazione di chi, solo per ragioni contingenti elettorali, preferisce trascurare gli importanti sforzi fatti da tutta una comunità e dall’intero consesso comunale per la tutela e lo sviluppo di una area che sta a cuore a tutti i finalesi. Noi abbiamo più rispetto della nostra comunità e crediamo che questa storia la conosca bene. Abbiamo adesso l’occasione di dialogare coi nuovi proprietari e con loro avviare un importante confronto dal quale far nascere risposte ad esigenze e bisogni dell’intera Città. Ora – conclude Guzzi - è il momento di passare ai fatti”.

I.P.E.

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