Dal Partito Democratico a Italia Viva: questa la scelta della senatrice Annamaria Furlan, che dichiara di “non condividere posizioni dem sul lavoro”. “È una scelta sofferta -dice l'ex segretaria della Cisl al Corriere della Sera- maturata dopo una lunga riflessione, ringrazio le colleghe e i colleghi e la segretaria Schlein per questi due anni importanti di lavoro ma la mia decisione purtroppo non poteva più attendere. Il tema del lavoro è per me caratterizzante, rappresenta l'impegno di una vita: purtroppo molto spesso mi sono trovata nel dibattito e nelle scelte che il Pd ha fatto a non condividere alcune impostazioni, penso per esempio al salario minimo legale. Fissare per legge il minimo salariale rischia di indebolire la contrattazione. Italia Viva -assicura Furlan- è un partito profondamente riformista”.
Non sono mancate le reazioni della politica: Raffaella Paita, capogruppo di Italia viva al Senato, che a Genova sostiene la candidata sindaca Silvia Salis, ha accolto con entusiasmo l’arrivo della senatrice tra le fila del partito: "Quello di Anna Maria Furlan è un arrivo preziosissimo per il gruppo di Italia viva al Senato e per tutta la comunità politica di Italia Viva. La grande esperienza, l’autorevolezza, la lungimiranza da sempre dimostrate nell’affrontare i problemi del mondo del lavoro offriranno alla vita del gruppo e al progetto riformista del partito un contributo fondamentale. Sarà un piacere e un onore lavorare insieme a lei alla costruzione di un centro che guardi a sinistra. Le rivolgiamo un caloroso ‘benvenuta’", conclude.
“Siccome ci siamo solo noi a garantire e proteggere l'idealità della battaglia sul jobs act che ha procurato un milione di posti di lavoro, è giusto che i riformisti come la Furlan siano con noi in questa battaglia. È legittimo che la Schlein rappresenti un altro mondo, che rappresenta una sinistra più sinistra, ed è altrettanto importante se si vuol vincere le elezioni, che ci sia un centro che guarda a sinistra. Penso quindi che l'operazione Furlan come quella di Italia Viva, non sia contro il Pd, ma sia al fianco del Pd con un altro obiettivo e target. Noi siamo quelli che parlano al centro che guarda a sinistra". Secondo l’ex premier, quella di Furlan non è una scelta contro il Partito Democratico: “Come mai Furlan ha lasciato Schlein? Credo che Schlein abbia fatto una scommessa molto corretta, quella di rappresentare una sinistra che, ad esempio, sul Jobs act prende le distanze dal Pd di dieci anni Fa. Schlein è coerente, perché sul Jobs act è uscita dal Pd. Anche M5S è coerente".














