Che sia per il ‘buco’ nel bilancio o che sia per un sistema a dir poco da rivedere, la Sanità resta sempre al centro della narrazione amministrativa ligure. Per voce del consigliere del Movimento 5 Stelle, Stefano Giordano, in Regione è arrivata un’interrogazione in riferimento alla situazione critica di molti Pronto Soccorso regionali, con particolare riferimento a quelli genovesi (San Martino, Galliera, Villa Scassi).
Sistemi che, secondo Giordano, “risultano da tempo in grave sofferenza a causa di un sovraccarico cronico di accessi, che ha raggiunto punte fino a 200 ingressi al giorno, con tempi di attesa anche superiori alle 10 ore per i codici arancioni, configurando una vera e propria emergenza sanitaria strutturale”.
“Una condizione di saturazione continua dei posti letto - si legge ancora nel documento del pentastellato - con centinaia di pazienti costretti a sostare nei corridoi per ore o addirittura giorni in attesa di ricovero, in condizioni che mettono a rischio la sicurezza e la dignità della persona. La cronica carenza strutturale e organizzativa di personale determina un aumento del carico di lavoro, turni massacranti e l’impossibilità di garantire la piena applicazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, come evidenziato dalla presenza, in alcune strutture, di un solo barelliere per il trasporto pazienti dal triage”. Nell’interrogazione si fa riferimento anche alle aggressioni verbali e fisiche ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari.
Da qui la domanda all’amministrazione regionale per conoscere “quali azioni urgenti intenda intraprendere per garantire maggiore sicurezza nei pronto soccorso sia per i pazienti che per i lavoratori”.
In risposta, l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, ha dichiarato che “difficilmente l’affollamento dei reparti di pronto soccorso si riesce a prevedere. Per ridurre il fenomeno, sono state assunte una serie di iniziative di tipo organizzativo che hanno già avuto effetti positivi con un netto miglioramento nella gestione del paziente dal ricovero fino alla sua assegnazione nel reparto specialistico di competenza”.
“Il nuovo servizio di comunicazione fra sanitari e parenti dei ricoverati permette un aggiornamento sullo stato del paziente - ha concluso Nicolò - e ha ridotto gli episodi di intolleranza nei confronti del personale”.