“A Sestri Ponente la legge vale più che altrove”: è amareggiato Carlo Bruccoleri, titolare del negozio “Al Mercatino” di via Sestri,fruttivendolo da oltre trentacinque anni, di cui ventiquattro proprio nella centralissima via commerciale. La sua colpa? Esporre frutta e verdura all’esterno del suo locale, una pratica che fino a poco tempo fa era tollerata e comunemente diffusa. Ma ora non più.
“Mercoledì scorso — racconta — sono arrivati i vigili e ci hanno minacciato di farci la multa. Già cinque mesi fa ne avevamo ricevuta una, poi però, sotto elezioni, non si è fatto più nulla. Una volta concluse, guarda caso, sono tornati”. Il risultato: per evitare nuove sanzioni, Bruccoleri ha dovuto togliere tutto l’allestimento esterno, peraltro a ridosso dell'ingresso dell'attività senza invadere la via pedonale di via Sestri, oltre al fatto che, arrivando sia da Piazza Poch che dal noto 'pontinetto' lungo la via del commercio, sembra che il negozio sia chiuso e "questo ci danneggia", aggiunge.
A far arrabbiare il commerciante, però, è soprattutto la disparità di trattamento: “A Cornigliano, in altre delegazioni e in centro, ognuno espone la merce fuori, anche oltre il perimetro del proprio locale. Qui a Sestri invece ci minacciano le multe. La legge dovrebbe valere per tutti”.
Per denunciare la situazione, Bruccoleri ha affisso tre cartelli fuori dal negozio. Uno recita: “A causa di un regolamento comunale, non ci è permesso esporre frutta e verdura all’esterno del negozio”. Un altro punta il dito sulla disparità territoriale: “A Genova si può, a Sestri no. Esponiamo frutta e verdura come si fa da sempre, come si fa ovunque. Ma qui ci vogliono far chiudere. Il commercio muore anche per queste assurdità”. E infine un appello: “Vogliamo solo pari diritti e rispetto per chi lavora onestamente”.
“Il mio locale è di appena quaranta metri quadri — spiega — e ci lavoriamo in sei. Tra affitto e spese, non è semplice la gestione. Questa è la mia pensione, ho iniziato nel 1988 in via Sparta, sempre a Sestri. All’inizio avevamo il permesso, adesso non più. Ma non invado il passaggio, espongo solo lungo la mia porzione”.
La questione, però, riguarda anche l’immagine del negozio e di via Sestri: “Risaltava di più con la frutta fuori: così perdiamo anche attrattività”, sottolinea.
Il messaggio è chiaro: “Va bene applicare le regole, ma allora valgano per tutti. O per tutti, o per nessuno”. Una richiesta semplice, che ha il sapore di una battaglia di civiltà.