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Economia | 23 giugno 2025, 07:00

L’influenza dei club del sud nella Serie A dominata dal nord

L’influenza dei club del sud nella Serie A dominata dal nord

L’Italia è divisa in due, ben prima che nello sport. La divisione è politica ed economica e si evince fin dai primi anni in cui la nostra penisola si è unita sotto la guida del regno sabaudo. 

Le politiche eco-sociali che funzionavano nel densamente coltivato e popolato Nord, sono state la rovina del Sud, con molti più terreni e meno persone. Il vantaggio in termini di pecunia del Nord, si è trasferito anche nello sport.

Negli anni si è cercato di ricucire questo strappo tramite leggi e sussidi, ma non ci si è mai riuscito pienamente. Queste disparità a livello economico hanno favorito un maggior sviluppo nel Nord del paese, cuore economico pulsante del Belpaese.

Le infrastrutture migliori, imprese più ricche e investimenti più massicci nello sport hanno spianato la strada per il dominio delle squadre settentrionali e reso il divario nel calcio moderno davvero netto e palpabile.

Le Disparità Economiche e Infrastrutturali

Il 90% degli scudetti assegnati nella storia della Serie A sono stati vinti da squadre del Nord, con Juve (36), Inter (20), Milan (19) a guidare i ranghi. La ragione, come introdotto precedentemente, è da attribuire quasi esclusivamente a ragioni di tipo economico.

Nel corso del tempo le squadre del Nord, forti di proprietà solide, hanno beneficiato di investimenti mirati e di un maggior interesse degli investitori anche al di fuori dei confini nazionali. 

Ciò ha permesso loro di sviluppare infrastrutture all’avanguardia, come campi di allenamento e settori giovanili, che hanno generato un circolo virtuoso

Nel Settentrione anche le squadre che non godono di una fanbase enorme, come il Monza, il Torino o l’Atalanta, possono contare su investimenti e sponsor locali. Questi club beneficiano di un ambiente molto industrializzato, mentre quelli del Sud hanno generalmente bilanci più fragili. 

Naturalmente ci sono delle eccezioni, una su tutte il Lecce, che sotto la supervisione del DS Pantaleo Corvino ha costruito una squadra capace di salvarsi in A con relativa tranquillità mantenendo la stabilità e la sostenibilità finanziaria del club. 

L’Oro del Sud: Identità e Passione Popolare

Le compagini del Sud hanno subito negli anni un “furto” di tifosi. I molti lavoratori meridionali emigrati nelle regioni del Nord per cercare lavoro hanno, vuoi per vicinanza, vuoi per integrarsi, iniziato a supportare le squadre locali. 

La fede calcistica è stata poi passata di generazione in generazione e non è raro incontrare italiani che tifano Juventus, Milan o Inter anche nella parte bassa della penisola. 

Tuttavia, i più sono rimasti fedeli alle proprie radici. Molte squadre, come Catania, Salernitana, Bari, Reggina, Palermo e lo stesso Lecce, vantano tifoserie calde e passionali. 

Sembrano passati secoli dai tempi in cui la maggior parte di queste squadre era in pianta stabile in Serie A e invece sono solo poco più di una dozzina d’anni. 

In un calcio in cui i soldi e l’interesse ci sono, ma la passione e la storia non sempre, le squadre del Sud dovrebbero cercare di rendersi più appetibili agli investitori esteri. Se così fosse, forse nei prossimi anni potremo assistere ad un cambiamento di tendenza. 

Il Riscatto Del Sud: Il Caso Napoli Campione 

Una sola squadra del Meridione nel passato recente è riuscita a rompere il tabù dello scudetto e cucirsi lo stemma sulla maglia. E non una volta, ma due. Per di più in tre anni. 

Lo avrete già capito, stiamo parlando del Napoli di Spalletti nel 2023 e di Conte nel 2025. Il progetto sportivo degli azzurri, nonostante i tanti dubbi dei tifosi e degli addetti ai lavori, si è dimostrato lungimirante e innovativo.

Non sono sicuramente mancate le critiche, anche in corso d’opera. Se la squadra del tecnico di Certaldo era una macchina da guerra offensiva che ha vinto il campionato con 5 giornate di anticipo, quella di Conte fa della difesa il suo punto di forza e ha avuto un percorso piuttosto travagliato.

Questo non toglie nulla ai meriti del tecnico ex Juve e Chelsea, anzi. Alzi la mano chi pensava che senza Osimhen e Kvara, soprattutto dopo il piazzamento dello scorso anno, il Napoli avrebbe potuto dire la sua nella lotta scudetto? Anche i bookmaker non ci credevano: 888sport Italy quotava il Napoli a 7 all’inizio del campionato.

Il calcio è bello per questo.








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