Ha superato l’esame della Seconda Commissione consiliare il provvedimento che modifica il Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025. Il documento, licenziato oggi con voto favorevole dalla commissione presieduta dal consigliere Marco Frascatore (Orgoglio Liguria), sarà discusso e votato domani in Consiglio regionale.
Il testo interviene su alcuni snodi centrali della sanità ligure. In primo piano la ridefinizione della rete ospedaliera del Ponente genovese: il presidio di Villa Scassi viene confermato come ospedale di base, integrato nella rete di emergenza grazie al mantenimento del pronto soccorso e destinato alla gestione della media e bassa complessità. Il nuovo ospedale di Erzelli viene invece inquadrato come struttura d’eccellenza dedicata alla ricerca traslazionale e alle patologie ad alta complessità, con circa 400 posti letto, di cui il 20% riservato a specialità “tech-computational intensive”.
“Cambia il mondo e cambiano le esigenze - ha commentato Frascatore al termine della riunione - così siamo intervenuti sul piano sociosanitario che rilancia la nostra regione nel panorama nazionale. Non vogliamo chiudere ospedali e meno che meno Villa Scassi, che andrà di pari passo con il nuovo Erzelli. Si va verso una centrale operativa unica regionale che si allinea agli standard nazionali. Mentre Erzelli troverà una valorizzazione in un’ottica di eccellenza anche per la gestione delle complessità cliniche. Villa Scassi rimarrà un presidio ospedaliero storicamente radicato in città e nel tessuto urbano, in un’ottica di integrazione tra servizi ospedalieri e territorio. Garantirà migliori risposte a urgenze di bassa e media intensità”.

Altrettanto centrale è la revisione del sistema emergenza-urgenza: il documento prevede la creazione di un’unica centrale operativa regionale 118, in sostituzione delle cinque attualmente esistenti, con un sistema di back-up per garantire continuità. Un progetto che si pone l’obiettivo di ridurre le duplicazioni organizzative, potenziare l’efficienza e rafforzare l’integrazione con il numero unico 112.
Il documento ha incassato il netto “no” da parte delle opposizioni. Il consigliere Gianni Pastorino (Linea Condivisa - Lista Orlando) ha espresso forte contrarietà: “Sono assolutamente contrario, e l’ho voluto dire, sulla ristrutturazione dell’emergenza-urgenza. Portare le centrali da cinque a una è completamente sbagliato. Nella scorsa legislatura si parlava di ridurle da cinque a tre, ma da cinque a una è un rischio. Si portano da trenta a otto i medici in turno, non siamo l’Emilia-Romagna. Trovo delle difficoltà sulla questione della programmazione sanitaria, Sampierdarena ed Erzelli si rimbalzano sempre. O si potenzia Sampierdarena oppure questo non è saper scegliere che cosa fare, ma è indice di mancata programmazione sanitaria”.
Oltre alla riorganizzazione ospedaliera e al sistema 118, il provvedimento integra anche azioni mirate in ambito oculistico (con progetti per la diagnosi precoce di maculopatia nei pazienti diabetici) e aggiorna il quadro normativo relativo al progetto bandiera del nuovo Erzelli, riconoscendone la valenza strategica nazionale.
Domani il documento approderà in aula per l’approvazione definitiva. Prima dell’adozione formale, saranno acquisiti anche i pareri di Ministero della Salute, Conferenza permanente per la programmazione sociosanitaria regionale e Università di Genova.

Nel giorno in cui si discute di sanità regionale, un altro fronte si apre attorno alla Fondazione Gaslini. A scatenare le proteste delle opposizioni è la nomina di Pietro Piciocchi, ex vicesindaco di Genova, poi candidato sindaco del centrodestra contro Silvia Salis e oggi capogruppo di opposizione in consiglio comunale, come nuovo membro del Consiglio di amministrazione del Gaslini.
La designazione viene definita “sconcertante” da Partito Democratico e Lista Orlando.
“Il Gaslini rappresenta un’eccellenza della sanità pediatrica italiana - attacca Enrico Ioculano (PD) - e la sua gestione deve rispondere a criteri di trasparenza, indipendenza e competenza. Invece la scelta di Bucci è puramente politica”.
A rincarare la dose sono Simone D’Angelo (PD) e Gianni Pastorino (Lista Orlando): “Proporre una figura che guida l’opposizione comunale mina l’imparzialità della Fondazione. Ancora più grave è che, per superare le incompatibilità statutarie legate a incarichi politici ricoperti negli ultimi due anni, la Regione abbia rinunciato ad avere un ruolo pieno nel CdA pur di garantire a Piciocchi l’ingresso come semplice consigliere”.
Una scelta che, secondo le opposizioni, “politicizza un’istituzione che dovrebbe restare al di sopra delle appartenenze” e rappresenta “l’ennesima forzatura istituzionale frutto dell’arroganza politica del presidente Bucci”.














