Genova è la città italiana dove, nell’ultimo anno, gli affitti transitori sono aumentati di più: +29%, con un balzo da 9,3 a 12 euro al metro quadro. Eppure, paradossalmente, è anche l’unica tra i grandi centri urbani a registrare un’impennata della domanda, salita del 78% rispetto al primo semestre del 2024.
I dati emergono dall’ultima indagine di immobiliare.it Insights, che evidenzia un andamento anomalo nel mercato genovese rispetto alla tendenza nazionale. A determinare questo scenario sarebbe stato soprattutto il dimezzamento dell’offerta (-56%), che ha innescato una crescita dei canoni senza scoraggiare, anzi alimentando, la richiesta.
A Firenze la domanda è calata del 41%, a Venezia del 37%, a Napoli del 30%, a Verona del 29% e a Palermo del 28%. Milano fa segnare un -20%, Bari un -19%. Più contenute le contrazioni a Bologna (-9%), Roma (-7%) e Catania (-4%). Insieme a Torino, che cresce del 7%. Genova è l’unico caso in cui l’interesse per questa tipologia di contratto aumenta.
Alla base del fenomeno genovese ci sarebbe il forte calo dell’offerta: rispetto al primo semestre del 2024, gli alloggi disponibili con contratto transitorio sono diminuiti del 56%.
Una contrazione che ha innescato un aumento netto dei prezzi, che a Genova fanno segnare il rialzo più marcato tra le città analizzate: +29% in un anno, da 9,3 a 12 euro al metro quadro. Nonostante questo, i valori restano inferiori a quelli di quasi tutte le altre città prese in esame.
Solo Catania presenta un prezzo medio inferiore (11,2 euro/mq, con un aumento del 4,5% nello stesso periodo). Al secondo e terzo posto per incremento dei canoni si collocano Bologna (+26,5%, da 19,3 a 24,4 euro/mq) e Roma (+23%, da 17,1 a 21,1 euro/mq). Rialzi a due cifre si registrano anche a Torino (+16%) e Venezia (+12%), mentre a Verona l’aumento è del 7,5%, a Milano e Palermo del 6%, a Firenze del 4% e a Bari del 3%. Napoli è l’unica città in cui i prezzi sono rimasti invariati rispetto all’anno precedente, stabili a 16,7 euro al metro quadro.
Sul fronte locale, il tema degli affitti si intreccia con la recente polemica sull’aumento dell’IMU. Il Comune di Genova ha infatti approvato un rincaro dell’aliquota per gli immobili affittati a canone concordato, passata dallo 0,78% all’1,06%. La misura, contenuta nell’assestamento di bilancio 2025-2027, ha suscitato forti proteste in consiglio comunale. La giunta, per contro, ha motivato la scelta con la necessità di garantire gli equilibri di bilancio, mentre le opposizioni hanno parlato di un provvedimento che penalizza i proprietari virtuosi e rischia di avere ricadute sull’intero mercato degli affitti. La manovra riguarda circa 27 mila alloggi e dovrebbe generare un incremento di entrata per le casse comunali pari a 5,3 milioni di euro. In risposta al fiume di polemiche, l’amministrazione Salis ha già fatto sapere che per l’anno prossimo le aliquote saranno riviste.














