Bottega S.p.A., una delle più conosciute aziende vitivinicole italiane (esporta in 165 paesi), ha chiuso il primo semestre 2025 con un significativo +5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un fatturato di 44 milioni di euro (Bottega solitamente ottiene un fatturato molto, molto più alto nel secondo semestre), il che fa prevedere che, a fine anno, il fatturato di Bottega S.p.A. salirà a 100 milioni contro i 96 del 2024.
Il fatturato del marchio, invece, grazie ai 40 milioni derivanti dai Prosecco Bar e dal franchising, sarà di 140 milioni di euro, forse qualcosa di più. Un mercato italiano cresciuto del 7%, con l’Europa cresciuta del 5% e con eguale successo anche da parte del mercato statunitense.
Naturalmente, il prodotto più venduto è stato il Prosecco (con il Gold a farla da padrone in gran parte del mondo), seguito dal Limoncello e dai vini di alta qualità come il Brunello di Montalcino e l’Amarone.
Sandro Bottega ha anche fatto sapere di voler ridurre la produzione di Valdobbiadene per riscoprire il Prosecco di Conegliano. A ottobre sarà sul mercato con il nuovo tipo di Prosecco, dopo un anno di maturazione e spumantizzazione, un prodotto che Bottega definisce ben diverso da quello attualmente in commercio, di altissima qualità, con caratteristiche che permettono una longevità eccezionale, tanto da arrivare a oltre 10 anni in bottiglia.
Quanto al retail e ai suoi Prosecco Bar (che sono la rivisitazione in chiave moderna delle vecchie osterie, dove poter bere un buon bicchiere di vino e mangiare un pasto caldo al bancone o al tavolo), Bottega aprirà entro l’anno altri quattro propri locali a Londra, San Paolo del Brasile, Tokyo e alle Maldive.
I Prosecco Bar garantiscono ognuno una media di 1 milione di euro di ricavi, con punte di 5 milioni a Dubai.
Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.














