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Attualità | 06 settembre 2025, 10:21

Certosa e Campasso, i cittadini al presidente Bucci: “Merci pericolose zero e più garanzie per gli abitanti”

L'incontro è avvenuto negli scorsi giorni: sul tavolo sicurezza ferroviaria, prescrizioni ambientali e indennità per oltre tremilaquattrocento famiglie

Certosa e Campasso, i cittadini al presidente Bucci: “Merci pericolose zero e più garanzie per gli abitanti”

Il tema delle grandi opere e delle ricadute sui quartieri resta centrale a Certosa. Il Comitato Liberi Cittadini, da anni in prima linea nella difesa del territorio, ha incontrato negli scorsi giorni il presidente della Regione Marco Bucci, insieme all’assessore Giacomo Giampedrone e ai tecnici regionali. Sul tavolo tre questioni ritenute decisive: i transiti ferroviari, le prescrizioni del progetto e le indennità per i residenti coinvolti dai cantieri.

Il fronte più delicato riguarda la possibilità che lungo la linea ferroviaria passino convogli carichi di sostanze rischiose. "Abbiamo sempre combattuto perché il progetto ferroviario non interessasse la direttrice Sampierdarena-Campasso-Certosa-Rivarolo. Non ci siamo riusciti, ma non siamo disposti ad accettare che lungo quei binari transitino convogli con merci pericolose", ribadisce il Comitato. I cittadini ricordano che a oggi mancano atti ufficiali vincolanti: "Si è parlato di verifiche in corso da parte del MIT, ma non ci fidiamo: vogliamo essere coinvolti direttamente".

Secondo il gruppo, le dichiarazioni pubbliche non bastano più. "Bucci ha sempre sostenuto pubblicamente che dal 'Campasso non passeranno merci pericolose', ora è il momento di costruire un Accordo di Programma con tutti i soggetti interessati, che metta per iscritto quel semplice concetto". Dal Comitato arrivano anche riferimenti a delibere Cipe e Ansfisa, che potrebbero costituire un precedente utile per bloccare scelte considerate dannose. Bucci, dal canto suo, avrebbe assicurato disponibilità a lavorare in questa direzione, pur opponendosi all’ipotesi di incaricare tecnici terzi. "Continueremo a cercare l’appoggio di enti, amministrazioni, partiti e professionisti per raggiungere il nostro obiettivo: merci pericolose zero".

L’attenzione si sposta poi al progetto ferroviario già approvato con alcune prescrizioni, che secondo il Comitato devono essere rispettate in modo rigoroso: "La linea corre in affiancamento alla metropolitana e attraversa gallerie come quella di via Ardoino, dove coesistono quattro binari, sistemi di circolazione diversi, vie di fuga complicate. Il rischio incendi e la rumorosità devono essere affrontati alla fonte, non a posteriori con interventi su facciate e finestre".

Per i cittadini, le tecnologie più avanzate, adottate in altre tratte, non sarebbero state previste per Certosa. Da qui la richiesta di un confronto con la Direzione regionale dell’Ambiente. Un passaggio, spiegano, reso ancora più urgente dall’incontro già fissato tra la nuova Giunta comunale e la Regione per il 4 settembre.

Altro nodo irrisolto è quello delle compensazioni economiche. "RFI le ha riconosciute secondo criteri unilaterali e modificati rispetto a quanto comunicato in precedenza, creando disomogeneità e esclusioni. Le famiglie coinvolte sarebbero oltre 3.400, in alcuni casi per più anni", affermano dal Comitato.

Particolare contestazione viene rivolta al Comune, che non avrebbe previsto alcuna indennità per i lavori della metropolitana. "Un’assenza ingiustificabile, perché il diritto dei cittadini non può essere sacrificato per mancanza di risorse". La Regione ha predisposto una guida esplicativa, ma i cittadini chiedono un tavolo di approfondimento con il Comune per chiarire i criteri dei tre diversi PRIS.

La mancanza di risposte istituzionali, secondo il Comitato, spinge molte famiglie verso la strada legale. "Non abbiamo mai dato nominativi di avvocati e non lo faremo. È naturale quando mancano risposte sui temi che incidono sulla vita quotidiana: la salute, l’invadenza dei cantieri, i percorsi per andare a scuola o al lavoro, le difficoltà degli anziani allettati".

Alla fine, resta il senso della mobilitazione collettiva: "Sin dall’inizio abbiamo detto che il nostro obiettivo era salvaguardare gli interessi collettivi e difendere il territorio. Continueremo a informare, a chiedere il contributo attivo dei residenti, a creare solidarietà e proteggere i tanti anziani spaventati da ciò che accade".

Chiara Orsetti

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