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Attualità | 21 ottobre 2025, 08:00


Buone azioni - ‘A Scuola Aperta’ di San Desiderio, dove un intero paese cresce insieme ai bambini

Nei locali dell’Istituto comprensivo San Martino - Borgoratti, l’associazione fondata dodici anni fa dalle famiglie del quartiere è diventata un punto di riferimento: doposcuola, pre-scuola gratuito, attività all’aperto e una rete di volontari che tiene unita la comunità

Ogni martedì uno spazio per raccontare l’impegno, le storie e i volti di chi, ogni giorno, si mette al servizio degli altri: con la nuova rubrica 'Buone Azioni', vogliamo dare voce alle associazioni, alle cooperative sociali, ai gruppi di volontari e a tutti coloro che costruiscono solidarietà sul territorio, spesso lontano dai riflettori ma con un impatto concreto nella vita delle persone. La rubrica sarà un viaggio settimanale nel cuore del Terzo Settore, per conoscere chi fa la differenza e capire come ciascuno può contribuire, anche con un piccolo gesto.

“Serve un intero villaggio per far crescere un bambino.” La frase, scritta su un cartello all’ingresso dell’associazione A Scuola Aperta di San Desiderio, accoglie chi varca la soglia come un manifesto di intenti. È un proverbio africano, ma qui è diventato una realtà quotidiana, costruita giorno dopo giorno da una comunità che ha deciso di non arrendersi. Così è nata, dodici anni fa, l’associazione che ha sede in via Amedeo Casabona 5, all’interno dei locali che fanno parte dell’Istituto comprensivo San Martino - Borgoratti. Motore dell’iniziativa è stata un’esigenza molto concreta delle famiglie del quartiere: “Quando hanno cominciato a diminuire i fondi per la scuola e il tempo pieno è stato ridotto - racconta Alexandra Menicagli, volontaria e membro del direttivo - ci siamo resi conto che dovevamo trovare una soluzione”. Da quella necessità è nata un’esperienza che oggi è diventata il simbolo di un paese che crede ancora nella forza della partecipazione.

Qui a San Desiderio tante famiglie, pur essendo nate e cresciute qui, cominciavano a portare i figli altrove, perché avevano bisogno di un supporto maggiore per i propri figli a causa degli impegni lavorativi. Così abbiamo deciso di inventarci una soluzione, insieme”.
Da quella necessità è nato molto più di un doposcuola: un centro di vita per il paese, un presidio di socialità e solidarietà. “Scuola aperta perché? Perché vogliamo essere aperti al territorio - spiega Alexandra - non solo un servizio a pagamento, ma un punto d’incontro per tutti. Non vogliamo che San Desiderio diventi un quartiere dormitorio”.

L’esperienza insegna: “Se ci sono problemi con la scuola e la gestione familiare, questi diventano problemi per tutta la comunità”. Così, accanto alle attività pomeridiane per i più piccoli, sono nati anche i corsi serali per adulti, gli eventi condivisi, le feste di quartiere. Tutto gestito da una rete di volontari che unisce generazioni. “Ci sono le ragazze giovani, i genitori, i nonni… e tutti i bimbi diventano bimbi nostri” racconta Alexandra con un sorriso. “Si crea davvero un senso di appartenenza: si diventa parte di un gruppo”.

L’associazione, che fa parte del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e collabora ufficialmente con la scuola, gestisce i pomeriggi di lunedì, giovedì e venerdì dalle 13.45 alle 16.15, con due educatori professionisti e una media di trenta bambini.
Ogni giorno è diverso: il lunedì si fa musica, con un concerto di Natale nella parrocchia che è ormai una tradizione; il giovedì si gioca all’aperto con attività sportive; e il venerdì ci si dedica all’arte, al cinema, alla fotografia o all’inglese. “Il contributo che viene chiesto alle famiglie copre solo il costo dell’educatore: tutto il resto è volontariato e sostegno della comunità”.

E poi c’è il pre-scuola gratuito, una mano tesa alle famiglie che devono uscire presto per lavoro: dalle 7.30 del mattino i volontari accolgono i bambini fino all’inizio ufficiale delle lezioni.
La cosa più bella” racconta Alexandra, “è vedere che chi è cresciuto qui torna a dare una mano. Ragazzi che hanno frequentato il doposcuola ora fanno i volontari o gli educatori. È un cerchio che si chiude e si riapre ogni anno”.

Anche gli spazi esterni giocano un ruolo fondamentale nella vita dell’associazione. Accanto alla scuola, infatti, si trovano alcune aree di proprietà della parrocchia che vengono messe a disposizione dei bambini e delle bambine in fasce orarie dedicate, per consentire loro di trascorrere del tempo all’aria aperta. Qui i piccoli possono giocare in sicurezza, immersi nella natura, tra un campo da calcio, un’area con scivolo e altalena e tanto spazio verde dove correre e stare insieme. È un luogo semplice ma prezioso, che permette di vivere il paese e la scuola come un’unica grande comunità.

La rete si estende anche fuori dalle mura scolastiche: le feste di Halloween e di Carnevale, organizzate insieme alla SOMS, riuniscono il paese intero. “C’è un senso di comunità enorme” riflette Alexandra. “Quello che muove tutto è la passione, perché senza quella certe cose non si farebbero”.

Dietro le quinte c’è un piccolo esercito: una trentina di persone coinvolte stabilmente, tra pre-scuola, doposcuola e le mille attività collaterali. E poi ci sono i “tappulli”, i papà che sistemano porte, riparano sedie, aggiustano tapparelle. “Ognuno fa la sua parte” dice Alexandra, “e il risultato si vede nei sorrisi dei bambini e nei legami che restano”.

San Desiderio, pur essendo a quindici minuti dal centro di Genova, conserva l’anima di un paese. “La scuola è il cuore di tutto, è la vita comunitaria” afferma con convinzione Alexandra. Ma i numeri preoccupano: “Le nascite calano, e chi è nato qui spesso se ne va. È per questo che A Scuola Aperta è così importante: perché più si crea comunità, meno si ha voglia (o bisogno) di scappare”.

Infine, Alexandra racconta come è arrivata lei stessa a far parte del gruppo: “Quando ho conosciuto l’associazione ero ancora senza figli, ma appena mio figlio è arrivato ho voluto esserci. Ora non la lascerò più. Anche se dovrò rallentare, tornerò appena possibile”.
Le sue parole riassumono perfettamente lo spirito di A Scuola Aperta: un luogo dove i bambini crescono, gli adulti si ritrovano e il paese respira insieme.

Chiara Orsetti

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