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Attualità | 01 dicembre 2025, 15:00

Verso politiche innovative sulle droghe, la città entra nella rete nazionale 'Elide'

Un nuovo approccio urbano fondato sulla riduzione del danno, sulla tutela della dignità delle persone e sulla mediazione sociale, con strategie condivise tra istituzioni, terzo settore e cittadini per prevenire e gestire in modo efficace i fenomeni legati al consumo di sostanze

Verso politiche innovative sulle droghe, la città entra nella rete nazionale 'Elide'

Il Comune di Genova ha deliberato l’adesione alla Rete delle Città italiane per una politica innovativa sulle droghe – ELIDE, il network nazionale che riunisce realtà come Bologna, Milano, Bari, Torino, Napoli e la Città Metropolitana di Roma per affrontare il consumo di sostanze con strumenti aggiornati, basati su prevenzione, dati e riduzione del danno.

La decisione, proposta dall’assessora al Welfare Cristina Lodi, nasce dalla consapevolezza che i modelli di consumo siano cambiati profondamente: diffusione di nuove sostanze psicoattive, soprattutto sintetiche, modalità d’assunzione in rapida evoluzione e un coinvolgimento trasversale che riguarda sia i più giovani sia adulti pienamente integrati nella società. Un quadro reso più complesso dall’aumento delle marginalità legate all’impoverimento e ai flussi migratori.

Tra gli obiettivi della rete: rafforzare il ruolo dei Comuni nella gestione dei fenomeni legati al consumo, attivare coordinamenti permanenti con istituzioni sanitarie e sociali, coinvolgere le persone che usano sostanze nei processi di analisi e valutazione, aprire sedi territoriali di monitoraggio e co-progettazione e sperimentare nuovi modelli di regolazione sociale per contesti urbani più sicuri e inclusivi.

"Con l’adesione alla rete Elide compiamo una scelta precisa: affrontare il tema delle dipendenze con strumenti basati sulla realtà, sulla prevenzione e sulla riduzione del danno", afferma la sindaca Silvia Salis, sottolineando come "questo non sia un ambito gestibile con risposte standard, con demagogia o con soluzioni esclusivamente repressive". La prima cittadina rimarca la necessità di "strategie costruite sui propri contesti sociali e urbani» e l’importanza del confronto con le altre città aderenti alla rete «per condividere esperienze, valutare ciò che funziona e ciò che va ripensato". Centrale, aggiunge, sarà «la co-programmazione con il terzo settore, per scegliere strumenti basati sull’evidenza e sulla collaborazione". 

Una linea ribadita dall’assessora Cristina Lodi: "Oggi confermiamo la volontà di affrontare il tema delle droghe con realismo e responsabilità. Serve una strategia che guardi alla salute pubblica, alla mediazione e alla riduzione del danno, capace di tutelare sia chi fa uso di sostanze sia la comunità tutta". Per Lodi, un approccio limitato alle emergenze "non permette di comprendere davvero il fenomeno né di costruire politiche efficaci di prevenzione, supporto e mediazione sociale". Con ELIDE, conclude, "apriamo una stagione nuova: vogliamo città più sicure perché più inclusive, con politiche basate su evidenze e non su allarmismi". 

La scelta segna un passo verso un modello di governance che supera la logica repressiva e si fonda su salute pubblica, tutela della dignità, mediazione sociale e riduzione del danno, in linea con le indicazioni della Conferenza nazionale sulle droghe e le dipendenze ospitata in città nel 2021.

Redazione


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