La Digos ha depositato in Procura la prima informativa sugli scontri avvenuti martedì davanti alla Prefettura durante la manifestazione per la crisi dell’ex Ilva, nel giorno dello sciopero dei metalmeccanici. Nel documento vengono ipotizzati i reati di danneggiamento, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, ora al vaglio dei magistrati che nelle prossime ore apriranno formalmente un fascicolo.
Le forze dell’ordine non hanno ancora identificato i manifestanti ritenuti responsabili degli episodi più gravi, ma gli investigatori ritengono possibile farlo a breve, anche grazie all’analisi dei filmati raccolti durante la protesta.
Secondo quanto ricostruito dalla Digos, un gruppo di lavoratori avrebbe iniziato a colpire la barriera metallica a protezione della Prefettura con i caschi gialli. Successivamente sarebbe stato utilizzato un cavo d’acciaio collegato a un muletto per tentare di abbattere le grate: il cavo è stato sequestrato e alcune sezioni della struttura risultano divelte.
Chiarita anche la dinamica del ferimento di un operaio, che secondo la Digos non sarebbe stato colpito dalla polizia, bensì da un oggetto lanciato dagli stessi manifestanti e rimbalzato contro la grata.
Le indagini proseguono mentre cresce la tensione sociale attorno alla vertenza dell’ex Ilva, al centro di nuove mobilitazioni e proteste.














