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Attualità | 12 luglio 2018, 18:10

Wilma Goich: “Torno a Pegli con grande piacere”

L’artista sabato sera in concerto: “Sono nata in Liguria, ogni volta qui è sempre un’emozione particolare. Canterò brani miei e qualche sorpresa”. Organizza la Rari Nantes. Il presidente Dante: “Faremo una raccolta fondi benefica per il Gaslini. Grazie a chi ci ha dato un aiuto”

Wilma Goich: “Torno a Pegli con grande piacere”

La sua chioma bionda fluente e il suo volto sorridente da settimane fanno capolino sui manifesti pegliesi. Ci ricordano che, sabato sera (14 luglio), la grande Wilma Goich sarà in concerto alla Rari Nantes, sulla passeggiata a mare.

Musica, canzoni famose, un’artista indimenticabile e un pizzico di nostalgia, a condire uno spettacolo organizzato nell’ambito della Festa del Mare 2018 e con un intento benefico. Lo scopo lo spiega Maurizio Dante, presidente della Rari Nantes, società tra le più antiche e importanti del ponente genovese. “Quest’anno il nostro ‘service’, ovvero il nostro obiettivo, è raccogliere fondi per il Centro Malattie Infettive dell’ospedale pediatrico Gaslini. Lo faremo durante il concerto di Wilma Goich e anche attraverso una lotteria con in palio diversi premi”.

Il compratore del biglietto più fortunato riceverà un viaggio per quattro persone, in cabina esterna più auto, su una delle tratte effettuate da Grandi Navi Veloci. “Voglio ringraziare di cuore - afferma Dante - la società Gnv per la sua generosità. Lo faccio sia a titolo personale che come presidente della Rari Nantes. Il premio è prestigioso, possiamo dare una mano ai piccoli pazienti pediatrici e in più goderci un bel concerto”.

Wilma (da non chiamare ‘signora Wilma’, perché “non sono più signora da un bel pezzo…”) arriverà direttamente da Roma, dove vive e da dove ha ridato vita, qualche anno fa, alla storica formazione I Vianella, insieme all’ex marito Edoardo Vianello. Nessuna novità, per lei, visto che in Liguria è nata (a Cairo Montenotte) e a Pegli si è già esibita più volte.

 

Contenta di tornare?

“Moltissimo. Prima venivo più spesso, quando era ancora viva mia mamma. Ora passo da Cairo più raramente. Vado a trovare mio fratello e a portare un saluto ai miei genitori al cimitero. Sono contenta quando capita qualche concerto in Liguria, perché posso unire il lavoro e la famiglia”.

 

Pegli è tappezzata di manifesti con la sua fotografia…

“Mi fa molto piacere. Ho i pegliesi nel cuore. Ho cantato molte volte qui. Bellissimi ricordi. Ai quali aggiungerò sicuramente quelli di sabato prossimo”.

 

Ha tagliato il traguardo dei settant’anni rinnovando il sodalizio artistico con Vianello. In più continua a esibirsi da sola. Dove trova tutta questa energia?

“Nel fatto che quando salgo su un palco mi diverto come se fosse la prima volta. E’ un lavoro, ma anche una grandissima passione. Mi esibisco in locali, nelle piazze, sia al Nord che al Sud Italia. Anche se, devo dire, le serate si sono ridotte rispetto al passato. Ma non certo per mancanza di volontà da parte nostra. Però certi comuni hanno problemi economici, certi impresari pure. Non è un momento facile per nessuno”.

 

E’ una vita ‘Tra palco e realtà’, come dice Ligabue. La stanca molto?

“Non particolarmente. La parte brutta sono i viaggi, gli spostamenti. Quando inizia il concerto, invece, è tutta una festa e la stanchezza passa. Certo, una volta avevo più energie. Potevo mettermi in auto, guidare per chilometri e chilometri, arrivare nella location, fare il concerto e ripartire, sempre alla guida. Ora mi faccio portare. O dall’impresario o da una delle coriste. L’Italia è molto lunga, spesso hai una serata al Nord e, poco dopo, una al Sud”.

 

Dov’è che riscuote più consensi?

“Al Sud c’è molto affetto, come pure nella provincia di Roma. In Liguria, invece, è una questione di cuore. Qui sono nata, è sempre un’emozione particolare”.

 

E la voce? E’ sempre la stessa?

“Certo che no. E’ cambiata, nel corso degli anni. E la sa una cosa? Per me è cambiata in meglio. Senza fare nessun esercizio particolare. Prima sentivo di avere una voce squillante ma acerba. Ora una voce sempre squillante, però matura. Sono molto soddisfatta”.

 

 Com’è strutturato il concerto?

“Ci saranno canzoni mie, canzoni che ho portato al successo insieme a Edoardo Vianello e una serie di covers, con alcune sorprese. Canterò, ad esempio, ‘O Mio Signore’ di Edoardo, ma anche un brano intitolato ‘Personalità’ di Caterina Valente, che mi fa tornare ai tempi in cui andavo a scuola, negli anni Sessanta. Sarà un’ora e mezza piacevole. Pegliesi, vi aspetto numerosi!”.

 

Le piace il panorama musicale odierno? Come giudica i reality, nuove ‘fucine’ di artisti?

“Il mio giudizio, salvo rarissimi casi, è molto negativo. Non c’è un ragazzo diverso da un altro. Insegnano a tutti a cantare con la stessa timbrica. Sembrano fatti in fotocopia. Il risultato è che poi, dopo una ‘fiammata’ iniziale, rischiano di finire nel dimenticatoio. Difatti molti si sono già spenti”.

 

Cosa serve per rimanere sulla breccia?

“Servono belle canzoni e serve essere molto più modesti e umili. La televisione può dare alla testa. Il successo immediato è difficile da mantenere. E, comunque, serve una dose di talento che non tutti hanno. Uno che lavora molto bene, tra gli attuali, è Francesco Gabbani. Lo dice anche Vianello. E, se lo dice lui, state sicuri che è vero. Edoardo è l’unico musicista che non ascolta mai nessuno. Ma proprio nessuno. Eppure, per Gabbani ha speso bellissime parole. Sono d’accordo con lui. Poi a me piacciono molto Noemi e Giorgia, due artiste veramente ottime. Uno dei segreti, comunque, è cantare brani che restino nella testa delle persone”.

 

Come ‘Una vita in vacanza’: peccato che non abbia vinto Sanremo.

“Ecco, quella è una canzone molto bella. Che tutti cantano e tutti canteranno per anni e anni. Doveva assolutamente arrivare prima”.

 

Le è piaciuto il Festival con la formula di Baglioni?

“Mi è piaciuto abbastanza, a parte una scelta infelice dei pezzi. I cantanti in gara finiscono sempre in secondo piano. Tutti parlano degli ospiti internazionali. Non va bene, non lo trovo giusto. Ci sono personalità in gara a volte molto più famose e di talento di tanti ospiti. Secondo me, poi, andrebbe marcata ancora di più la distinzione tra ‘big’ e ‘nuove proposte’. Perché parliamo di due mondi completamente differenti. Andrebbe creata una ‘Champions League’ della canzone, ecco”.

 

A proposito di Champions League e di calcio, lei è di origine dalmata. Quindi domenica tiferà Croazia?

“Assolutamente sì! Con il cognome che porto, mi sembra naturale. Seguirò la finale dei Mondiali a Cairo, a casa di mio fratello. Facciamo tutti il tifo per la Croazia. Come penso quasi tutta l’Italia. Siamo meno bravi. Loro sono più forti, ma è una finale e nel calcio può succedere di tutto”.

 

Come dire: Wilma Goich le canta sabato ai pegliesi. Nella speranza che domenica i croati ‘gliele cantino’ ai galletti.

Alberto Bruzzone

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