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Eventi | 27 febbraio 2019, 14:30

Al Ducale la presentazione di "Quaderno di traduzioni"

Appuntamento con la presentazione del libro di Eugenio Montale curato da Enrico Testa per il Canneto Editore

Al Ducale la presentazione di "Quaderno di traduzioni"

Lunedì 4 marzo alle 17.45 nella Sala Camino di Palazzo Ducale sarà presentato il libro Quaderno di traduzioni di Eugenio Montale curato da Enrico Testa per il Canneto Editore.

All’incontro parteciperanno, oltre al curatore, il prof. Massimo Bacigalupo, anglista e docente di Letteratura americana presso l’Università di Genova, la professoressa Bianca Montale, già docente di Storia contemporanea presso le Università di Parma e di Genova e nipote del poeta.

In questo Quaderno, pubblicato per la prima volta nel 1975 presso Lo Specchio di Arnoldo Mondadori (la primis­sima edizione, senza alcune delle poesie qui presenti, è del 1948 per la Meridiana), riscopriamo un Montale per certi versi ancora (purtroppo) sconosciuto: il Montale delle numerose traduzioni – non solo dall’inglese –, che qui si svela regalando al lettore quelle a cui è maggiormente legato, che lo hanno arricchito e in qualche modo ispirato nella sua opera poetica.

Sempre di poesia si parla, naturalmente, e più precisamente di poeti come Shakespeare e Blake, Dickinson e Melville, Joyce e Eliot, ma anche Guillén e Kavafis (da Montale tradotto dall’inglese, qui nell’originale neogreco). La grande conoscenza che Montale aveva della lingua italiana – e della sua straordinaria varietà di termini e di espressioni –, ben evidente fin dagli Ossi, viene messa in risalto dall’altrettanto vasta familiarità con lingue “altre”, permettendo al lettore di apprezzare la resa così fedele e nello stesso tempo peculiare ai versi originali (che qui tro­viamo sempre a fronte delle traduzioni).

A chiudere il volume, ancora un piacevolissimo omaggio: la traduzione latina di Fernando Bandini de La bufera. Il risultato è un volume tanto prezioso quanto “intimo”, una sorta di diario (come lo definì Alessandro Parronchi), semplicemente indispensabile per chiunque voglia conoscere da vicino l’immensa poetica montaliana.

Enrico Testa, professore di Storia della lingua italiana presso l’Università di Genova, nonché noto studiosi di poeti del Novecento, scrive nella ricca e approfondita prefazione al volume: “In Montale c’è, sin dalle origini, e per tutto il corso della sua carriera, un vocabolario estremamente ampio, un vocabolario che attinge a tutte le risorse dell’italiano, ai dialetti– e in particolar modo al suo dialetto originario, quello ligure –, alle parole straniere(a volte anche forestierismi alla moda!), e questo determina uno dei suoi tratti stilistici più importanti, che è quello che va sotto il nome di “plurilinguismo”.

Redazione

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