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Attualità | 19 marzo 2019, 17:20

Il titolo che indigna: "La Juve a Genova è caduta come il ponte". Sul "Roma" di Napoli

Titolazione choc per una "pillola" di Clemente Hengeller sul quotidiano partenopeo

Il titolo che indigna: "La Juve a Genova è caduta come il ponte". Sul "Roma" di Napoli

Si sa che a Napoli il calcio è una questione più importante e centrale di qualsiasi affare di Stato, da Maradona in poi. Ma il titolo e le prime righe dell’articolo uscito sul “Roma”, uno dei quotidiani storici della città partenopea, lasciano quanto meno basiti.

Nella rubrica “Le pillole” a firma di Clemente Hengeller, un collega classe 1928, si sostiene che “era tempo che la Juve non conosceva una sconfitta e il caso strano ha voluto che avvenisse proprio a Genova, come il famoso crollo di poco tempo fa”.

A suffragare questa iperbole concettuale, poco pesata sicuramente ma anche di ovvio cattivo gusto, e questo accostamento imbarazzante, è apparso il titolo “La Juve a Genova è caduta come il ponte”. Sino a che punto la libertà di stampa e di critica non va a scontrarsi con le leggi non scritte del bon ton, dell’educazione, del rispetto per una tragedia immane, di un doveroso principio di continenza verbale e persino ideologica?

Se la Juve fosse caduta come il ponte, oggi i bianconeri conterebbero 43 morti, milioni di metri cubi di macerie. La loro città sarebbe in ginocchio, dal punto di vista dei trasporti, così come da quello economico. Se la Juve fosse caduta come il ponte, non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare per il conseguente primo posto del Napoli, a meno che non si scambi il sangue per il calcio o per qualcos’altro. C'è un punto sul quale anche l'ironia deve fermarsi, per lasciar spazio alla compassione. 

Peccato per questo infelice riferimento, visto che Genoa e Napoli sono due tifoserie che si vogliono bene e sono storicamente gemellate. Ci auguriamo che gli altri media, così come il mondo del calcio e l’intera città vogliano prendere seriamente le distanze da questa sua uscita non solo infelice ma anche gravemente offensiva.

A chiedere scusa, comunque, basta poco e si fa sempre in tempo.

A.B.

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