/ Attualità

Attualità | 05 luglio 2019, 18:00

Croce Verde: 4 giovanissimi di Genova rappresentano l'italia al Sami Contest di primo soccorso

Sono Oscar Cinelli e Pamela Cavallera di Mele e Diego Eleonora e Nicolò Giovinazzo di Pegli ad aver vinto la selezione per rappresentare l'Italia nel 2020 in Trentino

Croce Verde: 4 giovanissimi di Genova rappresentano l'italia al Sami Contest di primo soccorso

Sami Contest 2020: dal nome suona un po’ come un concorso rap o di hip-hop per giovani talenti. E in effetti loro, Oscar Cinelli, Pamale Cavallera,  Diego Eleonora e Nicolò Giovinazzo, giovani lo sono, anzi, giovanissimi - hanno appena superato gli esami terza media i primi due, mentre gli altri hanno 13 e 12 anni - e sono anche dei talenti, ma non per qualche dote artistica.

Il Sami Contest, infatti, non è un talent show, ma la competizione di Samaritan International, cioè la gara di primo soccorso cui partecipano le pubbliche assistenze dell’Anpas a livello nazionale ed europeo. E, appunto, ad aver vinto la selezione, su 72 partecipanti, per rappresentare l’Italia nel 2020 in Trentino, è stata la squadra della Liguria (con quella della Valle d’Aosta) composta da loro, che sono delle Croce Verde di Mele (Oscar e Pamale) e di Pegli (Diego e Nicolò, che era la riserva).

Scelti dall’istruttore Andrea Ienaro, i ragazzi si sono preparati per un mese all’evento, che si è svolto lo scorso giugno a Chatillon, in Valle d’Aosta, ognuno secondo il ruolo prestabilito. Il caposquadra era Oscar, già iscritto da circa un anno nella Croce Verde: “Ci sono entrato nell’Ottobre 2018, a 14 anni, per passione, perché mi piace stare a contatto con le persone e aiutarle. Ci si può iscrivere nella pubblica assistenza anche prima di quest’età, ma senza poter fare i servizi per la Asl”.

Perché, infatti, quello che interessava realmente a lui e Pamela, che sono stati anche compagni di scuola all’Istituto Comprensivo Voltri 1 a Mele, è fare qualcosa di veramente utile: “Sono entrata – spiega Pamela - per imparare a quello di cui mi occupo ora, cioè dei servizi in ambulanza per trasportare i pazienti dall’ospedale a casa, e dell’assistenza durante gli eventi pubblici, come ho fatto, per esempio, alla festa ‘Ex Melle’ di Mele”. E infatti perfino nel giorno dell’implosione del Morandi loro erano presenti: “Siamo stati in autostrada col 118 per soccorrere chi, fermo in coda, potesse sentirsi male, ma per fortuna non è successo”.

E il primo soccorso l’hanno imparato davvero bene, così tanto, appunto, da vincere la selezione per il Sami Contest 2020. “Siamo stati sorpresi quando ci hanno selezionati – continua Pamela – perché ancora non sapevamo che cosa fosse il Primo Soccorso, eppure hanno ritenuto che noi fossimo in grado di superare le prove della gara” e “imparando con i volontari della Croce le manovre salvavita, ci siamo anche divertiti”, aggiunge Oscar.

Le prove erano sia pratiche che teoriche e suddivise in due giornate, durante le quali hanno dovuto affrontare imprevisti davvero di ogni tipo: “Ci hanno fornito uno zainetto con dentro la pocket mask, per fare la ventilazione in caso di arresto cardiaco – spiega Oscar -, garze sterili, nastro-cerotto, un selfix per il bendaggio, forbici, guanti e telo termico. Muniti di mappa, dovevamo raggiungere i diversi luoghi in cui si svolgevano le prove”. Che richiedevano, oltre alla capacità tecnica, anche un certo sangue freddo e una preparazione adatta al supporto sia alle vittime sia ai familiari: “Io mi occupavo del sostegno psicologico: ho imparato a come tranquillizzare le persone – spiega Pamela- e anche se in genere non ho pazienza, mi sono detta che dovevo riuscirci e ce l’ho fatta”.

Ed è così che la squadra si è trovata a dover medicare due ragazzi ustionati, rianimare un uomo in arresto cardiaco – “abbiamo usato tutte le manovre, secondo il protocollo”, spiega Oscar - soccorrere un bambino investito in un incidente d’auto e capire che un uomo aveva un Ictus in corso: “Abbiamo usato la manovra Fast, cha sta per Face Arms Speech e Time”, spiega con professionalità.

E poi si sono anche dovuti arrampicare su una parete, fare giochi d’abilità e affrontare una prova scritta: “Una parte di domande – conclude Oscar – era sul Primo Soccorso, una sul Sami Contest e sul Trentino, perché si svolgerà lì la gara del 2020, e infine c’erano anche domande d’inglese”.

Insomma, sono davvero bravi questi ragazzi, non solo per aver superato le difficoltà che comporta il fatto di soccorrere correttamente le persone – cosa che tanti adulti non sarebbero in grado di fare -, ma anche e soprattutto per il messaggio che, con la loro faccia pulita, lanciano a tutti: “Consiglierei l’esperienza nella Croce, perché fa capire quali sono le cose davvero importanti nella vita, e non le banalità di cui ci preoccupiamo di solito: ho capito che l’esistenza delle persone può cambiare e assumere un’importanza diversa, a causa, per esempio, di un incidente”, dice Pamela, e “all'interno dell'associazione, stando con persone nuove, e pazienti, ho capito che si tratta di un'enorme opportunità per maturare”, conclude Oscar.

 

Medea Garrone

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium