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Attualità | 23 settembre 2019, 16:06

Apicoltura, Regione Liguria pronta a chiedere lo stato di calamità naturale

L'assessore Stefano Mai: "Sono stato contattato da molti apicoltori che hanno lamentato l'azzeramento della produzione di miele d'acacia e la riduzione delle altre produzioni a seguito dell’andamento della stagione"

Apicoltura, Regione Liguria pronta a chiedere lo stato di calamità naturale

L’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai, risponde a Coldiretti Liguria per la richiesta di Stato di calamità naturale in seguito alle gravi perdite registrate quest’anno nel settore dell’apicoltura. Regione Liguria attiverà la procedura al più presto.

Attendiamo di ricevere dalle associazioni apistiche la stima dei danni. Per ora non le abbiamo ancora in mano. Quando le avremo, le valuteremo insieme al rapporto Ismea sull’apicoltura. A quel punto potremo deliberare la declaratoria di Stato di calamità naturale. Solleciteremo il governo per la concessione della deroga per l’attivazione della legge 102, in modo da ottenere il riconoscimento dei danni alla produzione di miele, con la conseguente attivazione del fondo di solidarietà”.

Sono stato contattato da molti apicoltori che hanno lamentato l'azzeramento della produzione di miele d'acacia e la riduzione delle altre produzioni a seguito dell’andamento della stagione. Inoltre, molti apicoltori hanno dovuto nutrire le loro api per evitarne la morte – prosegue l’assessore Mai - Considero l'apicoltura fondamentale non solamente per mantenere la nostra tradizione, i nostri produttori e l'economia sviluppata da questo settore, ma perché è importante anche per la nostra vita. Ad esempio, grazie alle azioni che messe in campo in Liguria per combattere la vespa velutina, stimiamo di aver salvato 76 milioni di api e 600 miliardi di impollinazioni. Proprio perché credo nella grande funzione ambientale che hanno le api, anche in un'ottica di sostegno alle imprese, sto ragionando se modificare delle norme, in particolare quella che riguarda il nomadismo delle api, per concedere ai nostri apicoltori di spostare le proprie arnie per esigenze nate da situazioni climatiche avverse”.

 

Ricordo che il ministro Centinaio aveva stanziato 2 milioni di euro per l'apicoltura – conclude l’assessore Mai - Sarebbe il caso di capire se tali fondi possano essere utilizzati per aiutare questo settore che sta soffrendo particolarmente”.

Redazione


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