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Attualità | 10 febbraio 2020, 13:27

“Giorno del Ricordo”, le iniziative di Genova per conservare e rinnovare la memoria della tragedia

Il 12 febbraio alle 10 cerimonia nel cimitero di Staglieno

“Giorno del Ricordo”, le iniziative di Genova per conservare e rinnovare la memoria della tragedia

Anche quest’anno il Comune di Genova commemorerà il Giorno del Ricordo, solennità civile nazionale italiana celebrata il 10 febbraio di ogni anno (data della firma dei trattati di pace di Parigi nel 1947) che intende conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Il 12 febbraio alle 10 nel parco della Rimembranza del cimitero monumentale di Staglieno l’assessore Giorgio Viale, accompagnato dal gonfalone della Città, interverrà ad una cerimonia durante la quale verrà deposta una corona in onore e ricordo di tutte le vittime di quel dramma. Il Municipio Media Val Bisagno il 13 febbraio alle 10.30 nei giardini Cavagnaro deporrà corone di alloro presso il cippo dedicato alle vittime delle foibe. Saranno presenti il consigliere delegato delegato Sergio Gambino, il presidente del Municipio Roberto D’Avolio e l’assessora municipale Barbara Comparini. Al termine della commemorazione il presidente del comitato genovese dell’associazione nazionale 'Venezia Giulia e Dalmazia' Claudio Eva si recherà nella scuola secondaria “Cantore” di corso De Stefanis 1 dove incontrerà gli studenti quelli dell’istituto “Da Passano” a cui racconterà quella drammatica fase storica per tenere viva la memoria del sacrificio di quelle popolazioni. Inoltre sino all’11 febbraio nell’atrio di palazzo Tursi è visitabile la mostra “Il coraggio dei vinti” organizzata col patrocinio del Comune di Genova e del ‘Comitato 10 febbraio’ che raccoglie opere di Giulia Chiaranz.

«Nel Giorno del Ricordo che si commemora oggi – dichiara il sindaco Marco Bucci – Genova si unisce alle celebrazioni volte a conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe, delle vittime di quell’orrore per tanto tempo taciuto, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine orientale italiano nel secondo dopoguerra. È un momento in cui tutti siamo invitati a riflettere su un evento efferato della nostra storia recente, rendendo onore alle vittime ed esprimendo vicinanza ai sopravvissuti e alle loro famiglie. E in questa riflessione dobbiamo coinvolgere anche i giovani. La storia e la memoria insegnano che tutte le guerre e tutti i crimini commessi contro l’umanità, con le loro conseguenze di devastazione e di indicibili sofferenze, sono sempre dettati dall’odio, dalla negazione dei diritti fondamentali, dall’esaltazione della violenza e dalle discriminazioni. Non dobbiamo dimenticarlo. Sono questi i semi avvelenati che hanno prodotto tanti eventi orribili in un passato non lontano e che dobbiamo combattere con tutte le nostre forze per una serena convivenza tra i popoli e per vivere in un mondo di pace».

Redazione

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