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Sanità | 29 febbraio 2020, 09:28

"La salute è la mia scelta di vita" i consigli di nutrigenomica a cura di Simona Oberto

Il problema è che il cibo che stiamo mangiando, altamente processato, addizionato, non contiene più le giuste informazioni, in quanto non contiene quasi più gli importantissimi micronutrienti.

"La salute è la mia scelta di vita" i consigli di nutrigenomica a cura di Simona Oberto

La salute è il bene più prezioso che abbiamo, e questo principio dovrebbe diventare il fondamento di tutte le nostre scelte quotidiane. Quando parlo di scelte quotidiane, parlo di stile di vita. Com’è il vostro stile di vita? Avete imparato a rispettare il vostro corpo con giuste scelte di salute? La salute è un insieme di buone abitudini, che vanno dalla giusta alimentazione agli equilibrati rapporti sociali e familiari, dalla gestione delle emozioni alla gestione dello stress, dall’impegno che ci mettete nel vostro lavoro al tempo che vi regalate per le vostre passioni. Insomma la salute è una pianta che ogni giorno deve essere curata e bagnata in modo che possa crescere forte e in grado di sopravvivere a ogni intemperia.

Purtroppo devo ammettere che nella nostra società, si parla poco di salute e molto, anzi troppo, di malattia! Sarà perché la salute, intesa come giusto equilibrio psicofisico, non è un business!? Provate solo a pensare al cibo. Negli ultimi anni è salito alla ribalta, diventando il protagonista assoluto di moltissime trasmissioni televisive, senza contare le centinaia di articoli dedicati a un suo utilizzo in cucina o in una specifica dieta. Trasmissioni radiofoniche, talk show, dibattiti…tutti incentrati su di lui. E così, chi fa la ricetta migliore vince il primo premio, chi sottolinea che mangiare integrale diventa l’esperto indiscusso di nutrizione (poi dietro le quinte si scopre che di lavoro fa ben altro!), chi si lascia convincere che bevendo un semplice yogurt può abbassare il colesterolo! Insomma sembra che l’unica cosa importante sia quante calorie contiene e quanto può influenzare la nostra “odiata” bilancia. Ma a mio parere quello di cui non si parla mai, o poco, è quanto il cibo, e nello specifico i nutrienti in esso contenuti, può andare a influenzare il nostro stato di salute e malattia. Bisogna ammetterlo: ancora troppo poco si parla del binomio cibo-salute. Nella nostra vita noi ingurgitiamo dalle 30 alle 60 tonnellate di cibo! Non vi sembra stupido sottovalutare l’impatto che il cibo può avere sul nostro equilibrio psicofisico? Le ultimissime scienze alimentari come la Nutrigenomica considerano il cibo non tanto sotto l’aspetto calorico ma come una informazione molecolare che entra nel nostro apparato digerente, penetra nell’organismo e regola i processi metabolici più profondi.

Il problema è che il cibo che stiamo mangiando, altamente processato, addizionato, non contiene più le giuste informazioni, in quanto non contiene quasi più gli importantissimi micronutrienti. Pensate che per ottenere le vitamine di un'arancia degli anni ’30, oggi ne dobbiamo consumare almeno otto!! Potremmo dire che il cibo parla un linguaggio che il nostro organismo non riconosce più. Questa “mancata comunicazione” sta causando un inevitabile processo di “disequilibrio molecolare” che è alla base del sempre più difettato funzionamento del nostro sistema immunitario, sempre più incapace di difenderci dagli attacchi esterni di virus, batteri e sostanze nocive. Parlo di un cibo che, per guadagnare “lunghi tempi di conservazione”, ha perso tanto in naturalità e freschezza. Come dire abbiamo guadagnato tempo ma abbiamo perso in genuinità! Il problema è che molti di noi non sono neanche più in grado di riconoscere la buona qualità di ciò che portiamo sulle nostre tavole e questo è dovuto anche in parte all’atrofizzazione delle nostre papille gustative, atrofizzazione di cui sono responsabili molti additivi chimici aggiunti, come gli esaltatori di sapidità (uno su tutti, il tanto famoso glutammato monosodico) che vanno a coprire il reale gusto dell'alimento. Forse perché se ne sentissimo il vero gusto, non riusciremmo a mangiarlo? Mangiare sano, non significa solo mantenere la linea (io preferisco dire “normo peso) o abbassare il livello di colesterolo “cattivo” ma anche influire sullo sviluppo di possibili patologie. Mangiare sano, vuol dire imparare a scegliere alimenti ricchi di proprietà nutritive naturali, evitando quelli ricchi di sostanze chimiche tossiche che danneggiano le nostre cellule.

Il DNA umano è rimasto pressoché invariato negli ultimi 150.000 anni mentre il nostro cibo è cambiato radicalmente in appena 60 anni!! Dal punto di vista evolutivo è veramente un nanosecondo. Potremmo dire che noi non siamo biologicamente pronti per il cibo sintetico che è arrivando sulle nostre tavole. Un cibo che aumenta la nostra acidosi interna e attraverso l'accumulo di tossine, indebolisce il nostro organismo andando ad alterare anche il corretto funzionamento, non solo dei meccanismi di auto riparazione cellulare, ma anche quello del nostro sistema immunitario. E mai come in questo periodo è di grande attualità l’importanza di avere un sistema immunitario efficiente e ben modulato. Ippocrate ce lo diceva già più di 2000 anni: “Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. Ora, scienze come la Nutrigenomica ci insegnano che attraverso al cibo, fresco e naturale, possiamo fornire alle nostre cellule tutti i nutrienti di cui hanno bisogno. Mangiare bene ci permette di evitare gravi malattie ma anche di rallentare il processo di invecchiamento. Noi dobbiamo puntare ad aumentare la durata della nostra vita, certo, ma anche la sua qualità. Io penso che avere una giusta “educazione alimentare” sia fondamentale per poter vivere in salute. Pensate che, ciò che viene definito invecchiamento non è altro che un processo di accumulo di danni cellulari che fino a poco tempo fa pensavamo non arginabile, ora è stato scoperto che questo processo può essere contrastato proprio evitando tutti quegli alimenti che determinano il veloce deterioramento delle nostre cellule e scegliendo quelli ricchi di principi nutritivi salutari, come le vitamine, i sali minerali, i triterpeni, i betaglucani, gli acidi nucleici, le glicoproteine, gli acidi grassi essenziali, gli oligoelementi, la fibra, gli enzimi digestivi e i polifenoli.

Non c’è bisogno di stravolgere la vostra vita ma basta abituarsi a nuove scelte di vita, come quella di sostituire le farine raffinate, quasi prive di nutrienti e molto ricche di zuccheri, con farine alternative come quella di canapa, di farro monococco, di grano saraceno, di quinoa, di amaranto, di lupini. Tutte farine ricche di nutrienti e sostanze benefiche per le nostre cellule. Reintroduciamo la giusta quantità di fibre, abbondando di frutta e verdura in tutti i pasti, compresa la colazione. Le fibre solubili e insolubili le troviamo, oltre che nella frutta e nella verdura, anche nei cereali integrali. La fibra è un nutriente eccezionale per il nostro apparato gastrointestinale, poiché riduce il colesterolo LDL, aumenta l’HDL, funge da filtro per l'assorbimento dei grassi e degli zuccheri, stimola la peristalsi, modula il transito del cibo nel tratto enterico ma soprattutto è il cibo preferito dai nostri “batteri buoni” intestinali che, proprio grazie alla digestione della fibra, rilasciano acidi grassi a catena corta molto importanti come l'acido butirrico, il propionico e il caprilico, sostanze importantissime per la salute delle nostre mucose enteriche. Imparate a non avere paura dei grassi, scegliendo quelli buoni come gli Omega 3 potenti antinfiammatori, neuro, epatici e intestinali e cardioprotettivi. Sono contenuti nel pesce azzurro, nei crostacei, nei molluschi, nelle mandorle, nelle noci, in alcuni oli vegetali come l'olio di semi di lino, l'olio di nocciole, l'olio di cocco. Importanti anche i grassi monoinsaturi come quelli contenuti nell' olio d'oliva, nelle arachidi, nei pistacchi.

Vi ricordo che le nostre cellule, e di conseguenza il nostro sistema immunitario, per funzionare bene, hanno bisogno di ricevere quotidianamente dosi elevate di vitamine, di sali minerali, di molecole antiossidanti. Tutti questi micronutrienti sono necessari per la corretta funzionalità di proteine strutturali ed enzimi, coinvolti nel processo di riparazione del DNA e nella prevenzione del danno ossidativo. Esistono degli alimenti che la Nutrigenomica definisce “superfood” che non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole. Negli anni ho imparato quanto è importante utilizzare il cibo con un potente strumento di salute. Questa tipologia di cibo contribuisce a mantenere sano il mio apparato gastro-intestinale e di conseguenza il mio sistema immunitario. Oggi voglio proporvi una mia ricetta. Un piatto nutrigenomico, non solo buono e gustoso, ma anche ricco di sostanze nutritive: le tagliatelle con farina di canapa, farro e lupini, condite con pesto di broccoli e noci, una spruzzata di zafferano e vongole veraci della sacca di Goro. In questa mia ricetta ho scelto la farina di canapa, quella di farro e quella di lupini, perché sono farine altamente nutrienti, quella di canapa è molto proteica, contiene tutti e nove gli aminoacidi essenziali, importanti per costruire tessuto muscolare, enzimi, membrane cellulari e anticorpi. E’ molto ricca di fibra, utile per rallentare l’assorbimento enterico di zuccheri e grassi. E’ una farina priva di glutine e molto digeribile. Contiene naturalmente un olio ricco di Omega 3 e Omega 6 nel giusto rapporto. Anche la farina di farro ha un elevato contenuto proteico. E’ molto ricca di fibre, di vitamine e sali minerali. Grazie alla presenza delle fibre, evita il verificarsi di picchi glicemici. Grazie alla sua ricchezza in minerali come ferro e fosforo è consigliato per chi ha problemi di anemia legati a carenze di ferro.

Apporta sodio e potassio, minerali importanti per la regolazione dell’equilibrio elettrolitico delle cellule e quindi alleato come regolatore della pressione sanguigna. I lupini sono un antico legume da cui si ricava una farina senza glutine molto nutriente, molto ricca di proteine e di acidi grassi essenziali. Questa pasta si sposa benissimo con il pesto di broccoli e noci. Il broccolo, oramai lo sapete, contiene il sulforafano, un principio attivo che agisce contro l’invecchiamento precoce e i danni cellulari. Contiene anche lo zolfo, fondamentale nutrimento per le cellule nervose ed epatiche. E naturalmente molta fibra, sali minerali ed enzimi digestivi. Che dire delle noci! Sono ricche di sali minerali. Sono una fonte di vitamina E. Contengono omega 3. Sono ricche di antiossidanti. Poi ho scelto uno dei miei ingredienti preferiti: lo zafferano, uno dei più potenti antiossidanti, con un’azione digestiva e antispasmodica. Grande alleato del nostro fegato. E poi, la ciliegina sulla torta: le vongole veraci. Le vongole contengono elevate quantità di sali minerali, come ferro, fosforo, potassio e selenio. Sono molto ricche di vitamina A, E, D e K, e del gruppo B, fra cui la preziosissima vitamina B12, presente in dosi elevate.

L’unico condimento che ha scelto, è il mio preferito: l’olio di semi di zucca spremuto a freddo, di colore verde scurissimo, profumato, dal gusto particolare, che ricorda quello della nocciola, ma delicato. E’ molto ricco di zinco, quindi un toccasana per le mucose enteriche, per il fegato e di conseguenza per la pelle. Direi che questo piatto merita di essere mangiato. Magari in compagnia di chi amate! Fidatevi! Diventerà ancora più buono!

Simona Oberto cura il sito web www.cibocuranaturale.com e la pagina facebook "Il tuo coach alimentare".

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